Questa rubrica raccoglie alcune riflessioni sulla Parola di Dio festiva, preparate comunitariamente ogni settimana. Il sussidio vuole rispondere a una duplice esigenza, avvertita ormai da tutti: a) giungere all'ascolto della Parola di Dio della messa festiva avendola già meditata in modo serio e approfondito; b) adeguare sempre meglio l'omelia o la catechesi alla sensibilità e alle situazioni concrete dei fedeli. Il cammino compiuto da ormai quarant’anni ha dimostrato che tale metodo anche se non è l'unico o l'ottimo migliora la qualità e i contenuti dell'omelia. Così esso diventa un prezioso servizio che i laici offrono al sacerdote e il sacerdote offre alla comunità dei fedeli. Dopo questa esperienza in gruppo, si è sentita l'esigenza di offrire anche una "traccia" scritta perché la riflessione continui durante la settimana in famiglia. Ora il testo è disponibile attraverso internet: il nuovo ‘caminetto’, ove la famiglia può riunirsi attorno al fuoco dello Spirito Santo. Accogliamo l’invito della Chiesa preparando un cuore ben disposto all'ascolto vivo e vissuto della Parola di Dio.
Quinta Domenica di Quaresima
Io sono la risurrezione e la vita
Letture: Ezechiele 37,12‑14; Romani 8,8‑11; Giovanni 11,1‑45.
1 - Lo Spirito della vita ‑ Il profeta Ezechiele annuncia al popolo ebraico, che ha perduto ogni speranza di salvezza, un messaggio di risurrezione: ‘Io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete’. Oggi il Signore ripete la stessa parola all'umanità , che è preda della morte nel corpo e nello spirito: ‘Rivivrete’! La morte è la vera e irriducibile nemica dell'uomo. Lo è nel suo corpo: l’uomo muore di fame, di sete, di malattie; lo è nel suo spirito: esso muore quando si estingue la fede, la speranza, l’amore, l’eternità .
Quarta Domenica di Quaresima
Io sono venuto nel mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi
Letture: 1Samuele 16,1b.4.6‑7,10-13a; Efesini 5,8‑14; Giovanni 9,1‑41.
1 - Aprire gli occhi ‑ Il miracolo del cieco fin dalla nascita è esemÂplare perché evidenzia due tipi di cecità : quella involontaria e incolpevole che è l’incapacità fisica di vedere la luce, quella volontaria e colÂpevole che è il rifiuto della luce e dell’evidenza della verità . I veri ciechi, secondo Gesù, non sono i non‑vedenti, ma coloro che credono orgogliosamente di vedere e sapere tutto, in quanto pensano di essere infallibili e perfetti: ‘Se foste ciechi, non avreste alcun peccato, ma siccome dite: noi vediamo, il vostro peccato rimane’ (Vangelo).
Terza Domenica di Quaresima
Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete
Letture: Esodo 17,3‑7; Romani 5,1-2. 5‑8; Giovanni 4,5‑42.
1 ‑ La samaritana - Gesù incontra una donna samaritana, venuta al pozzo di Sicar per attingere acqua. Essa aveva avuto cinque mariti e ora conviveva con un uomo che non era il suo sposo. Gesù chiede da bere proprio a lei, dimostrando subito di essere venuto per salvare prima di tutto i peccatori incalliti, travolti e assuefatti dal male, e poi ad abolire ogni distinÂzione fra ebrei e il resto del mondo: ‘Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana’? Al termine del breve soggiorno di Gesù in Samaria, anche gli abitanti della città esclamano: ‘Noi adesso crediamo perché abbiamo udito e sappiamo che tu sei il salvaÂtore del mondo’. Oggi vorremmo vedere anche noi questo spettacolo nella Samaria del mondo moderno: i laici, materialisti e atei, che toccano con mano la misericordia e la bontà di Dio!
Seconda Domenica di Quaresima
Gesù ha vinto la morte, facendo risplendere la vita e l'immortalità con il Vangelo
Letture: Genesi 12,1-4a; 2 Timoteo 1,8b‑10; Matteo 17,1‑9.
1 - Il monte di Dio ‑ La quaresima propone ogni anno un itinerario nuovo di conversione a Cristo, vero Dio e vero uomo. Si tratta di salire con Gesù sulle tre montagne della vita: quella di Gerico (le tentazioni), quella della Trasfigurazione (il rinnovamento), quella del Calvario (il dono di sé). Il ‘monte di Dio’ è sinonimo della pienezza della vita divina, trascendendo il limite delle cose create. Cristo è il perfetto ‘trasfiguratore’ perché rende presente Dio nell'uomo e l'uomo in Dio. Questo lungo cammino dura per tutta la nostra vita e ha come epicentro la Pasqua di Gesù; esso si consumerà nel giorno finale della nostra vita e della storia umana: ‘È apparso il Salvatore nostro Gesù Cristo. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del Vangelo’ (S. Paolo).
Prima Domenica di Quaresima
Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio
Letture: Genesi 2, 7-9. 3,1‑7; Romani 5,12‑19; Matteo 4,1‑11.
1 - Quaresima - Essa è il periodo liturgico di quaranta giorni, che ci prepara a rivivere in modo nuovo il mistero pasquale della passione, morte e risurrezione di Gesù. Dunque è un tempo di revisione profonda e positiva della noÂstra vita umana e cristiana nel segno della Croce, che si sviluppa attraverso: a) la preghiera personale e liturgica, b) la mediÂtazione vissuta della Parola di Dio, c) il digiuno delle passioni e dei sensi interni ed esterni, d) l'esercizio delle opere di misericordia o di solidaÂrietà verso il prossimo. In questo periodo imitiamo e condividiamo l'esperienza vissuta da GeÂsù per quaranta giorni sul monte di Gerico, prima di iniziare il suo ministero pubblico. Ci attendono nuove sorprese da questo ‘stare con Dio’, sospinti dalle ispirazioni e mozioni dello Spirito Santo.
Settima Domenica fra l'anno
Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori
Letture: Levitico 19,1‑2.17‑18; 1 Corinzi 3,16‑23; Matteo 5,38‑48.
1 ‑ Il punto di riferimento ‑ L'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, è chiamato a imitare in tutto la perfezione di Dio. Siamo immagine di Dio in quanto sue creature; siamo somiglianza di Dio in quanto figli e partecipi della sua natura divina. Ecco due punti di riferimento imprescindibili: ‘Siate santi perché io, il Signore Dio vostro, sono santo’(Levitico) - ‘Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste’ (Vangelo). Congiungiamo le due parole: la santità è la perfezione infinita di Dio.
Sesta Domenica fra l'anno
Non sono venuto ad abolire la Legge, ma a portarla a compimento
Letture: Siracide 15, 15‑20; 1 Corinzi 2,6‑10; Matteo 5,17‑37.
1 ‑ L'infinito ‑ Gesù non abroga o diluisce la legge antica, ma Âla perfeziona. Ormai all'uomo viene dato come unico punto di riferimento e fine ultimo la perfezione infinita di Dio: ‘Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli (Vangelo). Troppi ancora si accontentano di una perfezione puramente uÂmana o, addirittura, della sufficienza. Gesù invece ci dice: desiÂderate con tutte le forze il massimo bene. In fondo, la libertà ci è stata data proprio per questo: scegliere sempre il sommo Bene, non accontentarci mai dei risultati raggiunti.
Quinta Domenica fra l'anno
Voi siete il sale della terra e la luce del mondo
Letture: Isaia 58,7‑10; 1 Corinzi 2,1‑5; Matteo 5,13‑16.
1 - La fonte ‑ S. Paolo afferma che la testimonianza dell'amore infinito di Dio Padre per le sue creature è duplice: a) Gesù Cristo, e questi crocifisso; b) lo Spirito Santo, manifestazione della sua potenza e grazia. Essi dunque sono le due braccia del Padre, cioè la duplice fonte da cui promana la luce della vita divina e il sale della sapienza celeste.
Festa di Cristo Re
Dio ci ha trasferiti nel Regno del Figlio suo
Letture: 2 Samuele 5,1‑3; Colossesi 1,12‑20; Luca 23,35‑43.
1 - Il Regno di Dio ‑ Questa espressione biblica condensa tutto il mistero della creazione e della redenzione. Cristo è Re perché costituisce il centro di quest’opera di Dio: sempre a fianco del Padre quando l’universo è stato creato e l’uomo è stato redento. Re perché Dio, Re perché Uomo, Re perché Salvatore, Re perché ‘piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli’ (S. Paolo).
Trentatreesima Domenica fra l'anno
Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime
Letture: Malachia 4,1‑2; 2 Tessalonicesi 3,7‑12; Luca 21,5‑19.
1 ‑ Il giorno della mietitura ‑ La prima lettura descrive il giudizio di Dio che matura e si manifesta nel corso dei tempi, fino alla definizione ultima, definitiva ed eterna: ‘Ecco, sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e gli ingiusti saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia’ (Malachia). Quattro punti di riferimento nel giudizio di condanna ci devono far riflettere: i superbi e i disonesti saranno condannati al fuoco eterno, che distruggerà nella loro vita ogni radice e germoglio di bene. Avranno l’anima, ma non funzionerà più per realizzare il bene!