Maria, Madre di Dio

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 31 December 2016

gialloDio mandò il suo Figlio, nato da donna, perché riceves­simo l'adozione a figli

Letture: Numeri  6, 22‑27; Galati  4, 4‑7; Luca  2, 16‑21

1 ‑ Un Padre e una Madre - Oggi, ottava del S. Natale, la Chiesa festeggia Maria come Madre del Figlio di Dio, fatto uomo: Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo. Il Natale diventa così festa dell'umanità intera, perché in Maria è onorata la maternità di tutte le donne, come in Gesù è onorata la fraternità di tutti gli uomini. In effetti, è sempre festa quando nasce un figlio,  non solo di un papà e di una mamma, ma di tutta la famiglia. Oggi è la festa di Maria: la creatura più umile e più alta, ma è anche festa di tutta la Chiesa perché Maria ha ricevuto Gesù non per se stessa, ma per donarlo a tutti noi. Ella sempre ce lo dona, ce lo mette in braccio, anzi, nel cuore per­ché sia tutto nostro.

2 ‑ Sempre…sempre! ‑ La liturgia chiama Maria ‘sempre Vergine’, alludendo alla generazione miracolosa del Verbo, concepito solo per opera dello Spirito Santo, senza modificare o ledere la fisiologia del so corpo. Ma, in parallelo, dobbiamo ricordare che Ella è anche ‘sempre Madre’, in quanto per sempre coopera con Cristo alla nascita di ogni uomo alla vita divina. E' quindi Madre di ciascun uomo e anche di tutta l’umanità nel suo insieme. Ora, la sua missione materna e specifica è quella di unificare in Cristo tutti gli uomini nell’amore di Dio e del prossimo.

3 ‑ La famiglia di Dio ‑ Dalla maternità di Maria alla maternità della Chiesa il passo è breve. ‘Non riconosce Dio come Padre, chi non riconosce la Chiesa come Madre’ (S. Agostino). I credenti in Cristo in effetti si sentono famiglia nella misura in cui accolgono la santa Chiesa come Madre, colei che custodisce e dispensa l'Amore di Dio per tutti gli uomini. La Chiesa è madre quando ci nutre con la Parola di Dio, i Sacramenti e le opere di misericordia verso lo spirito e verso il corpo. Oggi la Chiesa è più che mai chiamata ad essere Madre piena di dolcezza e comprensione per i suoi figli.

4 ‑ La pace – Il primo giorno dell’anno è anche giornata della pace. In effetti, è proprio la madre che tiene unita per missione naturale la sua famiglia. E la famiglia di Maria e della Chiesa è tutta l’umanità; quindi ambedue sono da sempre le protagoniste della pace perché ricordano agli uomini che sono fratelli, figli di un unico amore di Padre in cielo e sulla terra. Dunque la pace inizia e si raccoglie sempre attorno alla Madre! Ma perché si realizzi la costruzione di un futuro comune e condiviso della razza umana, è necessario uno sforzo di conversione dall’orgoglio e dall’egoismo. Gesti di pace sono i mille piccoli e quotidiani gesti di amore fraterno, fatti di stima, amicizia, accoglienza, perdono, collabo­razione.

 5 ‑ Il nuovo anno – Fidiamoci e lasciamoci guidare dallo Spirito Santo. Ce lo raccomanda S. Paolo: ‘Che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; se poi figlio, sei an­che erede per volontà di Dio’. Da questa realtà na­sce il programma di questo anno: un nuovo modo di vivere in rapporto con tutti, perché ‘non ci sono vite di scarto’ (Papa Francesco). Proseguiamo perciò nel creare pazientemente occasioni di incontri nel caseggiato, nell’ambiente di lavoro, in parrocchia, nel quartiere, nella cul­tura, nella politica, nell’incontro inter-culturale e inter-religioso. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio: questo è l’augurio del Vangelo. Ma, prima di tutto, aspettiamoci segni grandiosi dal Cielo. Buon anno a tutti!

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