Diciottesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 1 August 2020

verdeTutti mangiarono e furono saziati

Letture: Isaia  55, 1‑3;  Romani  8, 35.37‑39;  Matteo  14, 13‑21.

1 - Il pane quotidiano ‑ Se Gesù ha moltiplicato due volte il pa­ne per le folle affamate della Galilea, Dio moltiplica ogni giorno il cibo per le folle del mondo intero. Il pane è il miracolo quo­tidiano che si rinnova sotto i nostri occhi, distratti e assuefatti ai miracoli. Pane per il corpo, ma anche pane super-sostanziale per lo spirito: la scienza, la tecnica, lo scambio dei valori delle di­verse civiltà, ma soprattutto i beni soprannaturali:  la Parola di Dio, i sacramenti, la beatitudine eterna...

2 ‑ È tutto gratis - Parola del profeta Isaia: ‘Chi non ha denaro venga ugualmente, comprate e mangiate senza denaro e senza ­spesa il vino e il latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro patrimonio per ciò che non sazia’? Il vero pane, che sazia ogni vivente e si compra senza denaro, è proprio ed esclusivamente l'amore infinito di Dio, vita dell'uomo: ‘Io sono persuaso che né morte né vita potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore’ (S. Paolo). Con quale moneta commerciale si potrebbero mai comprare i valori dello spirito e della vita eterna? L’unica moneta è l’umile preghiera del cuore.

3 ‑ Il vero pane ‑ Lo spettacolo delle folle di Galilea, che si dimenticano di mangiare per seguire Gesù, si ripete anche oggi. Non sono soltanto i poveri e gli affamati a seguire Gesù, ma anche coloro che sono ricchi e sazi di beni della terra. Le folle del duemila sono sempre più affamate di quell’unico pane autentico, che sa­zia definitivamente i desideri del cuore umano. La ‘domanda di beni’ da soddisfare, non è più nell'ordine dell'avere ma dell’essere. Tutti, insomma, non solo vogliono mangiare, ma anche essere saziati per sempre di valori imperituri!

4 ‑ I singoli gesti - Ecco il racconto evangelico: ‘Ordinò alla folla di sedersi ‑ prese i cin­que pani e i due pesci ‑ alzati gli occhi al cielo ‑ pronunziò la benedizione ‑ spezzò i pani ‑ li diede ai discepoli ‑ i di­scepoli li distribuirono alla folla’. L’uomo è chiamato ad offrire un ­piccolo dono da distribuire a tutti, poi fa tutto Dio: benedice, spezza e moltiplica. Certo, Dio sa offrire anche da solo il pane del corpo e del­lo spirito all'uomo, ma vuole normalmente che ciò avvenga attraverso la collaborazione dell’uomo. Tutti siamo chiamati, in quel fanciullo: primo chierichetto di Gesù, ad offrire il nostro pane, la nostra collaborazione.

5 ‑ La situazione - ‘Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare’' (Vangelo). Non c'è moltiplicazione senza condivisione. Lo dimostra la situazione attuale del mondo: l'Occiden­te, da solo, amministra per sé l'80% delle ricchezze della terra e manipola culturalmente e politicamente tutta l'umanità. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è nelle possibilità del mondo attuale. Dunque è un dovere ine­stimabile per chiunque produrre e distribuire a tutti!

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