Dodicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 24 June 2018

verdeChi è costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?

Letture: Giobbe 38, 1.8-11; 2 Corinzi 5, 14‑17; Marco 4, 35‑41.

1 ‑ Il mare ‑ Esso è una stupenda creatura di Dio, segno di potenza vivificante, di sconfinata grandezza, di abissale profondità. Proprio come è Dio! Contemplando questa meraviglia della creazione, il nostro sguardo si affaccia sull'infinito di Dio, sull’inesorabile trascorrere e rifluire del tempo, sul fiume delle miserie umane che vengono medicate e restituite a vita nuova, sul pianto e sulle tragedie dell'uomo... La lettura di Giobbe sembra alludere a tutto ciò, quando ricorda che Dio ha fissato un preciso limite al mare della creazione e del male: ‘Fin qui giungerai e non oltre, e qui si infrangerà l'orgoglio delle tue onde’. Questo mare del mondo è simbolo di tutto il male, che cerca di travolgere il bene; ma esso si infrange contro la sapiente e misericordiosa Provvidenza divina, che si serve anche del male per realizzare un bene maggiore.

2 - Onde e tempeste ‑ Ascoltando il lento rifrangersi delle onde o l'imprevisto ridestarsi della tempesta, il pensiero corre alla nave o all'umile barca che sale e scende in balìa delle onde. Proprio come la vita dell'uomo! Tempeste del cuore, tempeste della natura e della storia umana. Ma Cristo è il navigatore che domina il mare e sgrida il vento: ‘Taci, calmati’! La barca di Gesù è un umile legno: la croce, inaffondabile strumento di salvezza offerto a tutti i naufraghi della vita. Le acque della creazione, le acque del diluvio, le acque del Mar Rosso, le acque del Giordano, l'acqua del costato di Cristo, il bicchiere d’acqua, offerto per amore di Dio ai fratelli...

3 ‑ La sua barca ‑ Sul lago di Tiberiade c’è anche la barca di Pietro, che è sul punto di affondare perché in balìa della tempesta; Gesù intanto è profondamente addormentato a poppa. Gli apostoli lo scuotono: ‘Maestro, non ti importa che andiamo a fondo’? Tornata la calma, Gesù li rimprovera: ‘Perché siete cosi paurosi? Non avete ancora fede’? In questa vicenda, quasi quotidiana nella vita di ogni uomo, c’è la rappresentazione della Chiesa, che naviga nel mare aperto della storia: lotte, discussioni, contestazioni, divisioni, persecuzioni... Ma c'è il Signore che, pur dormendo, vigila sempre, assicurando alla sua barca l'inaffondabilità. Sapere che siamo sull’unica barca inaffondabile, non è cosa da poco. Quale altra barca, fatta da mano d’uomo, ci assicura tanto?

4 - L’altra riva ‑ La vita sulla terra è una intrepida navigazione verso l'approdo eterno.  L'invito di Gesù agli apostoli allude a far rotta per il Cielo: ‘Passiamo all'altra riva’. Allora cesseranno finalmente le tempeste del tempo e il periodo di prova: saremo nella pace beata di Dio. Ma anche in questa terra c'è un'altra riva, cioè un modo nuovo di vivere: ‘Fratelli, l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro’ (S. Paolo). Veramente è un’altra qualità di vita il vivere non più per se stessi, ma per gli altri...

Guardiamoci intorno, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

5 - Preghiamo – ‘Rendi salda, Signore, la fede del popolo cristiano, perché non ci esaltiamo nel successo, non ci abbattiamo nelle tempeste, ma in ogni evento riconosciamo che tu sei presente e ci accompagni nel cammino della storia’ (Liturgia). Chiediamo anche tanta luce per dare un senso più grande alle prove di ogni giorno, sicuri che Cristo è con noi alla guida del nostro cuore.

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