Epifania del Signore

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 5 January 2017

gialloLa Gloria del Signore brilla sopra di te!

Letture: Isaia  60, 1‑69; Efesini  3, 2‑3. 5‑6; Matteo  2, 1‑12

1 ‑ Tutti chiamati – L’Epifania è la festa della chiamata univer­sale alla Salvezza: ‘I Gentili (non‑ebrei, pagani) sono chiamati in Cristo Gesù a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa per mezzo del Vangelo’ (S. Paolo). La redenzione di Gesù Cristo è offerta a tutti: in Lui tutti indistintamente sono invitati alla salvezza, a far parte della nuova famiglia universale di Dio. L’Epifania annuncia così la Pentecoste, quando lo Spirito Santo scenderà su tutti i presenti a Gerusalemme, che rappresentavano ogni tipo di razza, cultura e religione.

2 ‑ La stella ‑ Essa è il segno‑simbolo di un invito che Dio of­fre personalmente ad ogni uomo di buona volontà. Sono infinite le strade at­traverso le quali Dio salva di fatto l'uomo, ma unica è la stella: Gesù Cristo nato, morto, risorto, presente in mezzo a noi nella sua Chiesa. C'è il battesi­mo come via normale, ma c'è anche il ‘battesimo di desiderio’, che in senso lato può significare ogni apertura dell'uomo al­la grazia di Dio e al bene. Su questo piano, Dio non fa torto a nessuno: neonato o adulto, cristiano o infedele. Siamo real­mente tutti figli di Dio!

3 ‑ Ieri e oggi ‑ La stella dell'Epifania si è fermata a Betlemme, cioè sopra il luogo dove si trovava il bambino Gesù. Anche oggi, la stella divina che guida ogni uomo nella vita è ferma sulla ‘casa di Cristo’, che è la Chiesa. E, grazie a Dio, nonostante ogni deficienza umana, la luce di Cristo si irradia più che mai dalla Chiesa verso tutti i popoli. Possiamo dire che si sta verificando giorno per giorno una manifestazione straordinaria del Vangelo, che chiama sia i cristiani a una fede più profonda e vissuta, sia i non‑credenti ad apri­re il loro cuore alla luce della fede, sia i credenti di altre religioni a confrontarsi con l’unica vera religione.

4 ‑ Lo scambio dei doni - L’Epifania diventa la festa dei doni divini offerti all'uomo e dei doni umani offerti o, meglio, restituiti a Dio. Così si esprime anche l’odierna liturgia: ‘In questo mi­sterioso incontro tra la nostra povertà e la tua grandezza, noi ti offriamo le cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso’. In effetti la vita del mondo cresce sempre più in modo prodigioso, fino a livelli e traguardi illimitati. La stella del progresso è una meta che sconfi­na sempre più verso l’infinito di Dio: principio e termine della storia, origine e consumazione di tutta la realtà. Anche fra tutti i popoli deve crescere questo inter-scambio di beni e di opportunità spirituali e materiali.

5 - Il futuro – ‘Le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli’ (Isaia). Questa profezia si sta realizzando a poco a poco, non senza drammi e resistenze da parte dell’uomo. Si tratta di una precisa disposizione divina: tutti i beni dei singoli popoli devono confluire ed essere a disposizione di tutti. L'Epifania è la festa della comunione dei beni, della condivisione. Purtroppo, troppi be­ni sono ancora inutilizzati o, peggio, considerati una riser­va intoccabile. Dall'Epifania nasce un impegno deciso a mi­gliorare le condizioni della vita umana sia sul piano materia­le sia sul piano spirituale.

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