Festa di Cristo Re

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 19 November 2016

gialloDio ci ha trasferiti nel Regno del Figlio suo

Letture: 2 Samuele 5,1‑3;  Colossesi 1,12‑20;  Luca 23,35‑43

1 – Il Regno di Dio ‑ Questa espressione biblica condensa tutto il mistero della creazione e della redenzione. Cristo è Re perché costituisce il centro di quest’opera di Dio: sempre a fianco del Padre quando l’universo è stato creato e l’uomo è stato redento. Re perché Dio, Re perché Uomo, Re perché Salvatore, Re perché ‘piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli’ (S. Paolo).

2 ‑ Venga il tuo Regno! ‑ Esso è già ‘in mezzo a noi’, perché Gesù è morto e risorto, liberando l'umanità dal peccato e restituendole la vita di Dio. La Chiesa è il corpo di Cristo, quindi è il corpo della salvezza, il Regno di Cristo in atto. Ma è anche vero che in ciascun uomo vivente e nell’umanità futura il Regno di Dio deve ancora realizzarsi compiutamente: troppi cuori e istituzioni umane rifiutano tuttora questo diritto di Dio a regnare con la sua volontà che è verità, amore, pace, giustizia, unità. Non per nulla Gesù nel ‘Padre nostro’ dedica una petizione a questo avvento pieno e definitivo del suo Regno di salvezza.

3 ‑ La Croce ‑ È lo strumento scelto da Dio per salvare il mondo: essa è lo scettro della sua regalità. Ma Cristo crocifisso è in compagnia di altri crocifissi: uno buono, l'altro cattivo. Tutti, anche oggi, sia buoni che cattivi, vorrebbero che scendesse dalla croce per ‘salvare’ se stesso e gli altri. Invece, se Cristo continua a restare sulla croce è proprio perché solo per essa salva il mondo. Quindi il termine ‘Croce’ non vuol dire soltanto sofferenza e martirio di persecuzione, ma il suo modo o stile di vita: essa è perdersi per donare la vita agl altri, è rinnegarsi per rendersi liberi dal male e dalle passioni egoistiche, è offrirsi per espiare i peccati propri e del mondo intero.

4 ‑ I gesti del Regno ‑ Dio regna prima di tutto nel cuore dell'uomo, perciò orientiamo la nostra intelligenza e volontà, il sentimento e il corpo verso l'ascolto e l’obbedienza alla volontà di Dio: ecco il primo gesto di accoglienza del Regno. Da esso ne conseguono altri due: a) dire sempre ‘sì’ al Signore quando parla attraverso la coscienza, dando un senso compiuto a tutta la nostra vita, realizzando il progetto che Dio ha su di noi; b) non essere indifferenti, ma attivi e partecipi per utilizzare in pieno il dono della vita per sé e per gli altri.

5 ‑ Costruttori del Regno ‑ In una società fortemente organizzata e competitiva, chi è dalla parte del Regno di Cristo difende e aiuta i deboli, aiuta la fragilità degli altri con la ‘sicurezza affettiva’ che non vizia ma responsabilizza, compie gesti di pace, di perdono e di dialogo, accetta l'altro nella sua diversità e lo rispetta, sostituisce alla violenza di un rapporto, basato sull'interesse, la serenità dell’amicizia. ‘Gli operatori del Regno lavorano per diminuire il peso del peccato nel mondo, lottando per una politica più umana, per una informazione più onesta, per una società più giusta, per una cultura più rispettosa della dignità dell'uomo’ (Raniero Cantalamessa).

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