Maria SS. Madre di Dio

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 31 December 2017

gialloDio mandò il suo Figlio, nato da donna, perché ricevessimo l'adozione a figli

Letture: Numeri 6, 22‑27; Galati 4, 4‑7; Luca 2, 16‑21.

1 ‑ La Madre – Nell’ottava di Natale l'attenzione della Chiesa si fissa su Maria, la giovane donna che ha concepito nella fede e generato verginalmen­te il Verbo di Dio, nostro Salvatore: ‘Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in noi’ (Vangelo). Questa espressione presuppone un aspetto personale e intimo, ma anche un aspetto esterno e sociale. Infatti, poiché la ‘car­ne umana di Dio’ è ogni singolo uomo, Maria è anche madre di tutti gli uo­mini. ‑ Ma l'esperienza di maternità di Maria rivela anche un altro aspetto non meno importante, che coinvolge noi: tutti siamo chiamati a generare interiormente il Verbo di Dio, cioè la stessa Vita di Gesù, Dio e uomo-Dio: ‘Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli? Chi fa la volontà del Padre mio mi è fratello, sorella e madre’ (Vangelo). Sì, ogni uomo è chiamato a diventare nel cuore ‘madre’ di Dio, in quanto lo accoglie in sé e lo dona agli altri!

2 ‑ La famiglia – Dunque attorno alla Madre Maria e a Giuseppe, c’è il Figlio primogenito – Dio fatto uomo - e tan­ti altri figli nella Vita di Dio: ‘Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Figlio suo che grida: Abbà, Padre’ (S. Paolo). Tutti infatti siamo membri dell'unica Famiglia di Dio sulla terra e in cielo: la Chiesa cattolica. Essa è realmente la nuova fami­glia di Dio, alla quale appartengono di diritto gli uomini; essa sta sorgendo nel mondo ad immagine della Famiglia trini­taria, formata da tutti i popoli della terra come se fossero un solo uomo. E tutte le nostre singole famiglie sono una piccola Chiesa domestica, una cellula del tutto.

3 ‑ La pace – Il primo giorno dell’anno è tradizionalmente ‘giornata della pace’. Oggi l’augurio dell’apostolo Paolo è questo: ‘La pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo’. La pace vera dei cuori è il dono natalizio più prezioso di Gesù: essa nasce con Lui e si perfeziona nel suo sacrificio sulla croce, perché ottiene all'uomo il perdono divino. E proprio dal perdono di Dio si ristabiliscono piene relazione pacifiche di fiducia, stima, rispetto e collaborazione. Infatti la pace è il frutto finale di tutti i veri valori della vita: la verità, l’amore, la giustizia, l’unità. La pace conferisce o restituisce a ciascuno il ‘suo’, cioè la dignità di uomo libero e responsabile e crea poi una nuova comunione tra i cuori, altrimenti divisi dall’egoismo personale. Non si può costruire questa pace, se non abbiamo nel cuore sentimenti di umiltà, misericordia e bontà; di mansuetudine, pazienza e accoglienza verso tutti. Così si avvia un nuovo processo di convivenza umana pacifica, che promuove efficacemente il progresso spirituale e sociale, ed elimina le ‘sacche di emarginazione’ (poveri, anziani, handicappati, tos­sicodipendenti, carcerati, sfruttati).

4 ‑ Un anno nuovo – Nonostante la crisi mondiale, lo accogliamo con tanta fiducia come dono e grazia di Dio. È sempre e solo Lui che governa con sapienza e provvidenza il fiume della storia e sorregge tutte le decisioni umane. Questo anno sia pieno di grazia e di verità per tutti: ‘Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore rivolga su di te il suo vol­to e ti conceda la pace’ (Numeri). Tale sentimento di fede in Dio corrobora la speranza e rinsalda la fiducia nel futuro. Guardiamo sempre al bene che, giorno per giorno,  in silenzio cresce, cresce... Gli onesti sono sempre la maggioranza silenziosa e forte del mondo. Molti ottimi risultati sono già stati ottenuti in questi ultimi anni e altri verranno. Ma è indispensabile che tutti colla­borino con grande impegno. I problemi si risolvono con la co­stanza, la continuità, il coinvolgimento di tutti: ‘Non il molto di pochi, ma il poco di tutti’!

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