Natale del Signore

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 24 December 2017

gialloGloria a Dio e pace in terra agli uomini che Egli ama

Letture: Isaia 9, 2-4.6-7; Tito 2, 11‑14; Luca 2, 1‑14.

1 ‑ Il grembo di Maria ‑ Non è più l'uomo a tentare di costruire una dimora al Signore: Dio stesso si costruisce una casa. Il cuore e il grembo di Maria è la nuova dimora vivente di Dio: ‘Forse tu mi costruirai una casa perché io vi abiti? ‑ dice il profeta Natan a Davide ‑ Una casa farà a te il Signore’. La nuova casa, in cui si annida Dio, d'ora in poi sarà l'uomo vivente: il suo cuore, la sua coscienza! Contempliamo in commossa adorazione quanto è avvenuto nella grotta di Betlemme: ove Dio ha posto la sua culla per il Natale fra gli uomini. Ascoltiamo Isaia: ‘Un Bimbo è stato dato per noi: Ci è stato dato un Figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace’ (9, 5).

2 – ‘Come è possibile’? – Maria per un attimo è titubante sul modo scelto da Dio per incarnarsi: Ella non vuole conoscere uomo nella sua verginità. Ma l’angelo la rassicura: ‘Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che ­nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio’. Ciò che è avvenuto in Maria, oggi avviene anche nella Chiesa. In lei anche noi siamo chiamati a diventare figli di Dio e poi, spiritualmente, a generare Cristo in noi e negli altri: la sua verità e il suo amore. Il tutto è esclusivamente opera dello Spirito Santo. Per questo Luca dice: ‘Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito’. Gesù dunque è il primo di una moltitudine di figli che siamo noi.

3 - Il corpo di Gesù – Ma il corpo di Gesù - il figlio di Maria, che contempliamo nell’umile mangiatoia - non rappresenta soltanto l’individualità fisica di un ebreo: un uomo qualunque. Egli, facendosi uomo, ha voluto assumere in sé ogni singolo uomo per farci diventare tutti un corpo solo in Lui. E questo è proprio la Chiesa: corpo spirituale o mistico di Cristo. Sentiamo Agostino: ‘Nel giorno di Pentecoste si unirono al Corpo del Signore, cioè al numero dei fedeli. Si formò così un solo popolo in cui tutti, ricevuto lo Spirito Santo che accese in essi l’amore spirituale, diventarono una cosa sola. Diverse migliaia ma un cuore solo. Dove? In Dio’.  Oggi tocca alla Chiesa, la nuova Madre, generare Dio in ogni singolo uomo per formare un corpo solo in Gesù Salvatore.

4 - Il messaggio – Lo cantano gli angeli sulla grotta di Betlem: ‘Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama’. L'appello è rivolto indistintamente a tutti gli uomini: amate Dio come Egli ama voi, amate gli altri come Dio ama loro. In realtà l’uomo ritrova subito la sua ‘buona volontà’ quando fa tut­to per amore di una persona, perché si sente amato da lei. Il Natale compie proprio questo prodigio: riaccende sempre la buona volontà in noi perché Dio stesso ha cominciato per primo a volerci bene. Anche noi siamo invitati a fare altrettanto. Come rincuorare chi ha perduto la speranza in un amore di Dio e degli altri, se non facendoci segno tangibile di stima e affetto, di comprensione, perdono e aiuto?

5 ‑ La paura – ‘All’annunzio dell’angelo, i pastori furono presi da grande spavento, ma egli disse loro: Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia che sarà di tutto il popolo’ (Vangelo). Questa paura prende molti an­che oggi, quando si tratta di un incontro eccezionale ed inatteso, quando si tratta di battere strade nuove per realizzare l'impresa sovrumana di pacificare e unificare il mondo. Si tratta dunque di sensibilizzarci su un punto fondamentale: il mondo è la mia casa, ogni uomo è mio fratello, tutti insieme dobbiamo formare un’unica famiglia. In questa famiglia anch'io devo ave­re un ruolo attivo. Allora sarà chiaro anche che cosa posso fare.

Questo è il Natale cristiano che auguriamo al mondo!

6 – La gioia del Natale – Questo è il Natale che auguriamo a noi e al mondo con le parole di Agostino: ‘Esultate, giusti: è il Natale di Colui che giustifica. Esultate, deboli e malati: è il Natale del Salvatore. Esultate, prigionieri: è il Natale del Redentore. Esultate, schiavi: è il Natale del Signore. Esultate, liberi: è il Natale del Liberatore. Esultate, voi tutti cristiani: è il Natale di Cristo (Discorso 184,2,2). 

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