Ottava Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 25 February 2017

verdeNon potete servire Dio e il denaro ‑ Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia

Letture: Isaia 49, 14‑15; 1 Corinzi 4, 1‑5; Matteo 6, 24‑34.

1 ‑ La Madre ‑ Il profeta Isaia presenta la Provvidenza divina co­me una madre che non abbandona un istante i suoi piccoli: ‘An­che se vi fosse una donna che si dimenticasse del proprio figlio, io invece non ti dimenticherò mai’. Gesù stesso ce lo assicura: ‘Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno’. Abbiamo bisogno di Dio in ogni attimo della nostra vita! Questa fede esige però tre atteggiamenti da parte nostra: a) chiedere sempre l'aiuto di Dio con fervida preghiera; b) fare tutto ciò che possiamo per procurarci il necessario; c) aiuta­re sempre chi ha bisogno.

2 ‑ La precedenza – Ma ci sono cose più importanti del cibo, del vestito, del denaro. Quindi: ‘Cercate prima il regno di Dio e la sua giusti­zia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta’. E' l'e­terno dilemma per l’uomo saggio: dare la precedenza ai valori dello spirito o alle cose materiali? Altri invece (forse la maggioranza degli uomini) vorrebbero conciliare ambedue le cose mettendole sullo stesso piano. Ora, non è possibile capovolgere i valori, trasformando ciò che è semplicemente un mezzo per realizzare la vita, facendolo diventare il fine ultimo della vita.  S. Agostino ha trattato a fondo questo problema e introduce una saggia distinzione fra le due categorie dei mezzi e dei fini: ‘Cerchiamo di usare (le creature) in ragione della necessità, godiamo (di Dio) in riferimento alla felicità ultima. Sèrviti degli esseri utili, evita quelli dannosi, lascia da parte quelli inutili (Genesi contro i manichei 1,16,26).

3 ‑ La risposta – ‘Non potete servire Dio e il denaro’. Ecco i due estremi inconciliabili. Questo principio comporta alcuni criteri di valore in ordine gerarchico: a) dare alle cose materiali il loro giusto ruolo di mezzo, non di fine, b) eliminare i bisogni artificiali, il comfort eccessivo, il consumismo, lo spreco; c) vivere una vita più ricca e utile dal pun­to di vista spirituale e culturale. Sono ancora troppi coloro che per il denaro si prostituiscono, si vendono e si svendono sacrificando la coscienza, la salute, la dignità, la famiglia, il lavoro... Altri, ben pochi, accettano anche di essere emarginati, pur di non prostituirsi o scendere a compromessi disonorevoli. Altri infine sono disposti a rinunziare a tutto, pur di scegliere l’unico Bene necessario. Dio e il denaro non possono assolutamente convivere. E neppure la coscienza dell’uomo può ammettere contraddizioni!

4 ‑ Dio e l'uomo ‑ Credere nella Provvidenza equivale in fondo a sentirci semplici ‘amministratori’, non proprietari della vita. In effetti Dio ci ha affidato solo in gestione tutti i beni della creazione e della redenzione: ‘Fratelli, ognuno ci consideri come mini­stri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio’. Certo, amministriamo i misteri più alti, addirittura Dio e l’anima immortale! Allora gestiamo correttamente il nostro spirito, il nostro corpo, i fatti della vita, i rapporti con gli altri, decidendo per il tempo e per l'eternità. Dio stesso si affida a noi con la sua Parola, il suo Corpo e tutti i suoi doni.

5 - Il domani – ‘Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pe­na’. Stiamo vivendo momenti assai difficili, in cui le preoccupazioni e il senso della precarietà sul presente e l’avvenire si avvertono molto. Tutti insomma ci chiediamo: che cosa succederà, che cosa sarà di noi? Il domani è di Dio e noi siamo nelle sue mani. Quindi non preoccupiamoci, ma prendiamocela a cuore per migliorare la qualità della vita nostra e altrui. Anche le valanghe...aprono nuovi sentieri di salvezza!

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