Prima Domenica di Avvento

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 2 December 2017

violaAspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo

Letture: Isaia 63, 16‑17.19; 64, 1.3-7;  I Corinzi 1, 3‑9;  Marco 13, 33‑37

1 ‑ Un nuovo Avvento ‑ Inizia con l'anno liturgico un nuovo itinerario di fede della comunità cristiana. Che senso dare all'arrivo di Dio oggi nel mondo? La situazione richiede un intervento ur­gentissimo di Dio, che il profeta Isaia fotografa alla perfezione in questi termini: ‘Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro Redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema’? Ecco spiegata la realtà del mondo attuale e chiarite le cause: abbiamo escluso Dio dalla nostra vita e abbiamo abolito tutte le regole, in base all’unico principio-dogma: Noi siamo liberi perciò ci diamo noi le nostre regole di vita. Ma la Chiesa in blocco prega così: ‘Signore, vieni e non tardare’!

2 ‑ Siamo argilla – Prosegue Isaia affondando il bisturi salutare della parola di Dio: ‘Ecco, tu sei adirato perché da lungo tempo abbiamo peccato contro di te e siamo stati ribelli. Tutti siamo divenuti come una cosa impura: tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come vento. Nessuno invo­cava il tuo nome, nessuno si riscuoteva per stringersi a te, e tu ci hai messo in balìa della nostra iniquità’. Sono ormai molti anni che si trascina questa crisi morale e religiosa, culturale e sociale. In troppe coscienze non ci si ‘stringe al Signore’ con un vincolo di fedeltà; in troppi cuori e famiglie non si ‘invoca più il nome di Dio’ con la preghiera. L’Avvento comincia proprio da qui: facendo ritornare noi a Lui e Lui a noi con la preghiera. Questa è la richiesta accorata di salvezza, che sale incessantemente a Cristo dalla sua Chiesa in vista del Natale.

3 – ‘Gesù ti rinnova’ – In questo quadro preoccupato e preoccupante si avverte ormai da tutti una profonda esigenza di rinnovamento interiore e sociale, un voltare pagi­na a tutti i livelli. Ecco delineato il programma del nostro avvento, che parte necessariamente da Colui che nasce ancora una volta per salvarci. Solo Dio può ribaltare questa situazione così compromessa, rinnovando totalmente il nostro modo di pensare e di vivere. Perciò imploriamo con Isaia: ‘Signore, se tu squarciassi i cieli e scendessi’ in ciascuno di noi! L'uomo, se non ha Dio, manca di tutto. E l'uomo è orfano di tut­to perché è orfano di Dio.

4 ‑ Due vie ‑ Gesù arriva a noi e ci rinnova in Sé, nella misura in cui condi­vidiamo con Lui due momenti di conversione: a) la preghiera, che ci unisce a Dio e ci dona la sua grazia di verità, speranza, amore e fortezza; b) il ‘farci piccoli’ in senso evangelico, che è: umiltà, abbandono in Dio, riconoscenza, dolcezza, apertura verso gli altri, serenità. Se ciascuno realizza in sé questo cambiamento, il mondo è già diventato migliore! L’esempio di Gesù ‑ Dio che si fa bambino ‑ è il nuovo modello della mia vita. Lui si fa portare in braccio da noi, perché impariamo a farci portare in braccio da Dio. Così diverremo capaci di portarci gli uni e gli altri accogliendoci reciprocamente.

5 ‑ Vegliate! - Scrive Paolo ai Corinzi: ‘La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che nessun dono di grazia più vi manca; in lui siete arricchiti di ogni dono, quello della Parola e quello della scienza’. La ‘testimonianza’ di Cristo non è altro che il suo stesso modo di vivere, ormai diventato stabilmente nostro! Tutto ciò avviene per due doni di grazia: a) la Parola di Dio, che ci fa capire il modo di pensare di Gesù, b) il suo modo di vivere, conseguente all’obbedienza della volontà di Dio Padre, che diventa la nostra scienza di vita. Possediamo questa scienza se abbiamo finalmente capito come dobbiamo vivere e ci è chiaro ciò che sta succedendo in noi e nel mondo, ora e per sempre. Se poi Gesù ha scelto un orario così inconsueto per nascere: la mezzanotte, è per ricordarci che tornerà alla ‘mezzanotte’ della nostra vita terrena per introdurci nella vita eterna. Tutta la vita quaggiù diventa una ininterrotta attesa preparatoria all’incontro ultimo con Gesù: la luce della fede in Gesù ci illumina, ci guida e ci entusiasma!

Tags: