Quarta Domenica di Pasqua

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 1 May 2020

gialloIo sono la porta delle pecore; se uno entra attraverso me sarà salvo:entrerà, uscirà, troverà pascolo

Letture: Atti 2, 14a.36‑41; 1Pietro 2,20b‑25; Giovanni 10,1‑10.

1 - Pasqua dello Spirito - Quando Gesù muore sulla croce e risorge da morte effonde due volte lo Spirito Santo, poiché dona al mondo tutto il suo amore divino e umano. In particolare, nella sera di Pasqua, Egli dona agli apostoli il potere di rimettere i peccati. Ecco perché Pietro, dopo la Pentecoste, predica così a tutti: ‘Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo’. In tal modo la salvezza è offerta a tutti gli uomini  attraverso il ministero degli apostoli e dei loro successori: ‘Per voi è la promessa - è ancora Pietro che parla ‑ e per tutti i vostri figli e per quelli che sono lontani’. Lo Spirito Santo è un duplice dono di misericordia e di vita nuova.

2 ‑ Il buon Pastore ‑ Gesù è venuto al mondo e ha sacrificato la sua vita per raccogliere in unità gli uomini ‘perduti’ nelle vie del male: ‘Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al Pa­store e guardiano delle vostre anime’. L’umanità, con il peccato di Adamo ed Eva, aveva abbandonato il cuore di Dio e rifiutato la sua guida paterna. Vagava alla ricerca di una nuova, impossibile abitazione definitiva fra le creature; sarebbe stata facile preda del male e del nulla. Con l’incarnazione, morte e risurrezione, il rapporto di amore fra l'uomo e Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo e unico redentore, si fa più stretto e vitale: Egli è il buon Pastore, cioè la guida, che cammina avanti a noi per avvertirci quantomeno dei pericoli, indicarci la nuova meta del cielo e assicurarci che non ci abbandonerà mai nel lungo e difficile cammino della vita. Se non riusciamo a camminare, ci prende sulle spalle e ci nutre di sé.

3 - La Porta - ‘Chi non entra nel recinto delle pecore per la por­ta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Il ladro non viene se non per rubare, distruggere, uccidere’. Sappiamo bene chi è il ladro che ruba la vita eterna all’uomo: il Maligno. Ma c’è un recinto sicuro per le pecore ed è quella comunità degli uomini che si chiama ‘Chiesa’. Essa offre il primo aiuto di salvezza proprio in quel recinto sacro e intimo, che è la coscienza di ogni uomo. Cristo si presenta come l'unico vero Pastore, capace di entrare nella coscienza dell’uomo senza togliere a lui la propria libertà e dignità. Chi si affida a Cristo può sempre ‘entrare e uscire e trovare pascolo’. Al contrario, la storia recente e passata dimostra che, quando l’uomo si affida a certe guide umane o a certe ideologie, non è mai più tornato indietro, perché il prezzo da pagare era proprio quello di perdere la libertà interiore e la stessa vita.

4 - Una verifica ‑ Fra le voci discordanti di questo mondo, che presenta­no messaggi di ogni tipo e qualità, è giocoforza esaminare tutto attenta­mente per riconoscere se il messaggio è in accordo o in contrasto con la voce di Cristo, buon pastore. Questo rapporto di verità e di fiducia non sempre è facile, perché la voce di Cristo è soffocata dal clamore del coro; ma resta comunque inconfondibile rispetto a tutte le altre. Anche il Vangelo lo conferma: ‘Le pecore conoscono la sua voce e lo seguono, ed Egli le chiama una a una’. Naturalmente non sempre basta la propria coscienza come cri­terio di verità, ma è necessario misurarsi con la voce di Cri­sto che parla attraverso la sua Chiesa.

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