Seconda Domenica di Quaresima

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 7 March 2020

violaGesù ha vinto la morte, facendo risplendere la vita e l'immortalità con il Vangelo

Letture: Genesi 12,1-4a; 2 Timoteo 1,8b‑10; Matteo 17,1‑9.

1 - Il monte di Dio ‑ La quaresima propone ogni anno un itinerario nuovo di conversione a Cristo, vero Dio e vero uomo. Si tratta di salire con Gesù sulle tre montagne della vita: quella di Gerico (le tentazioni), quella della Trasfigurazione (il rinnovamento), quella del Calvario (il dono di sé). Il ‘monte di Dio’ è sinonimo della pienezza della vita divina, trascendendo il limite delle cose create. Cristo è il perfetto ‘trasfiguratore’ perché rende  presente Dio nell'uomo e l'uomo in Dio. Questo lungo cammino dura per tutta la nostra vita e ha come epicentro la Pasqua di Gesù; esso si consumerà nel giorno finale della nostra vita e della storia umana: ‘È apparso il Salvatore nostro Gesù Cristo. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del Vangelo’ (S. Paolo).

2 ‑ Un paese nuovo ‑ Dio parla ad Abramo: ‘Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò’. È la chiamata della fede, rivolta a ciascun uomo; l'invito a fare esperienza personale di Dio, staccandoci da tutte le creature per privilegiare la sua volontà. Essa è un’esperienza, sempre nuova e mai conclusa, di accogliere senza riserve la voce di Dio che chiama ad una missione, a prendere possesso di un paese nuovo, che è poi il cuore, la libertà, la vita vera, il mondo intero. Lasciamoci portare per mano da Dio, usciamo dal nostro pic­colo mondo personale antico e moderno, partiamo decisamente obbedendo a Cristo e alla sua Chiesa.

3 ‑ Un uomo nuovo ‑ La trasfigurazione di Gesù rivela l’identità completa di quell’Uomo e di ogni uomo. In Gesù c’è Dio in persona che parla e agisce; ma anche dentro di noi abita Dio che, giorno per giorno, si trasfigura in noi e ci trasfigura in Sé. Tutti insomma siamo in cammino per acquisire la piena identità umana, che consiste nell’essere fatti a immagine e somiglianza di Dio. Ogni processo di maturazione umana è progressiva trasfigurazione dell’uomo verso la sua forma compiuta e perfetta. Come il male ha sfigurato l'uomo, cioè ha guastato la sua dignità, il bene lo trasfigura in qualcosa di divino, cioè nella sovrumana perfezione di Dio.

4 ‑ Un mondo nuovo - Anche il mondo creato e il tessuto della storia umana attendono questa lenta e faticosa trasfigurazione dal male al bene, dal bene a un bene maggiore. Il peccato infatti non ha deformato soltanto l'uomo, ma anche il mondo: quanti disastri e inquinamenti sono stati compiuti dall’uomo! L'univer­so si trasfigura attraverso l’opera sapiente dell'uomo, che impara a rispettare sempre più la natura; l'uomo si trasfigura attraverso l’azione misericordiosa e giusta di Dio. Le trasformazioni e le devastazioni in atto vanno viste e capite in questa luce di fede: Dio porta misteriosamente sia l'uomo che il creato ad assumere la sua forma definitiva, che è pienezza di amore e di unità.

5 ‑ Attraverso la croce ‑ La trasfigurazione in Dio dell'uomo e della realtà passa attraverso la Croce. Essa consiste nel rinnegare il male e la volontà del male, accettare il valore espiatorio e purificatore del dolore e della sofferenza, assumere le proprie responsabilità con sacrificio e abnegazio­ne, accogliere generosamente gli altri. Lo sfondo della trasfi­gurazione è il Calvario con quella Croce, che libera l'uomo da ogni scoria opaca di male e lo restituisce al suo pieno splendore: ‘Non è in questa vita il tempo di svellere i chiodi. I chiodi sono i comandamenti della giustizia, con i quali il timore di Dio trafigge le concupiscenze peccaminose’ (Agostino, Disc. 205,1).

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