Seconda Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 13 January 2018

verdeI vostri corpi sono membra di Cristo: non appartenete a voi stessi

Letture: 1Samuele 3, 3b‑10.19; I Corinzi 6, 13c.15.17-20; Giovanni 1, 35‑42.

1 ‑ Samuele ‑ Questo giovane, cui toccherà il compito di inaugura­re il nuovo Regno di Giuda e Israele, viene chiamato tre volte dal Signore mentre dorme negli edifici che circondano l’Arca. E per tre volte risponde: ‘Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta’. Della sua vita è detto semplicemente che ‘non lasciò andare a vuoto una sola delle parole di Dio’. Egli è davvero figura di Gesù, Parola plenaria del Padre, che entra nel mondo dicendo: ‘Ecco, io vengo per fare, o Padre, la tua volontà’. Il Fiat è sì un’unica parola, ma che riassume tutte le altre scelte possibili. Questo vale per Gesù, vale per Maria, vale per la Chiesa. Vale dunque anche per ciascuno di noi. Nel nostro Fiat ascoltiamo e accettiamo tutto il progetto di vita, che il Signore ci ha assegnato come nostra salvezza.

2 ‑ Pietro ‑ Gesù, senza perdere tempo, il giorno dopo il battesimo nel fiume Giordano chiama i primi collaboratori nella sua missione di essere l’Agnello di Dio ‘che porta su di sé il peccato del mondo’. Prima chiama Andrea e Giovanni, già discepoli del Battista, poi chiama i loro fratelli: Giacomo e Simone. Quest'ultimo si sente addirittura cambiare il nome personale in quello del suo ruolo futuro. Infatti Gesù, fissando lo sguardo su di lui, gli dice: ‘Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; da questo momento ti chiamerai Cefa’ (che vuol dire roccia). Quindi il suo nuovo nome è in linea perfetta con la missione di Gesù, pietra fondamentale cioè centro della salvezza. Su di Lui, anche Pietro continuerà nella Chiesa ad essere il fondamento che unisce in Gesù gli uomini nell'amore di Dio e li rende fra loro fratelli: la Chiesa, famiglia di Dio.

3 – E noi? - Gesù potrebbe dare anche a noi un nome di questo tipo: ‘Mattoni o pietre vive’, in quanto anche noi dobbiamo far parte di questo edificio spirituale della Chiesa: ‘Scegliendo Pietro, Gesù vuol farci capire che in uno sceglie tutti e, prima o poi, sceglie tutti’ (S. Agostino). La ragione profonda di tutto ciò, la spiega Paolo: ‘Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma un solo spirito. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi e avete da Dio, e che non appartenete più a voi stessi’ (Corinzi)?

4 - La situazione – All’interno della Chiesa osserviamo una situazione diversificata. Da una parte stanno i ‘segni negativi’: incomunicabilità, egoismi, gelosie, divisioni; dall’altra i ‘segni positivi’: la volontà di servire gli ultimi, una mentalità ecumenica e universale di dialogo con tutte le culture e religioni, la riconciliazione a largo raggio. Il tutto ha come causa anche la carenza di un rapporto veramente umano, fatto di amore gratuito e fraterno. Quando invece questo rapporto funziona, tutto va bene. La missione della Chiesa inizia dall’evangelizzare l’uomo su questo punto fondamentale perché entri a far parte del corpo e della famiglia ecclesiale per formare una vera famiglia. L’amore quindi è la prima evidenza etica per educare l’uomo: egli, nella misura in cui è inserito nella vita del corpo, più è vivo e ricco di vita personale. Ogni uomo in fondo è come Pietro: rappresenta tutto il corpo, vive per tutto il corpo.

5 – Una intuizione di Leopardi – Il grande poeta si chiede nello Zibaldone: Perché oggi la Chiesa va male? Risponde: ‘I cristiani della prima generazione hanno messo tutto in comune; quelli che sono venuti dopo si sono dimenticati che le cose messe in comune continuavano ad essere personali. Da quel momento la Chiesa decadde’ (pensiero del 4 luglio 1820). La Chiesa evidentemente non è fatta soltanto da Dio o dal Papa o dal parroco: anche io sono Chiesa!

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