Settima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 17 February 2017

verdeAmate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori

Letture: Levitico 19, 1‑2.17‑18; 1 Corinzi 3, 16‑23; Matteo 5, 38‑48.

1 ‑ Il punto di riferimento ‑ L'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, è chiamato a imitare in tutto la perfezione di Dio. Siamo immagine di Dio in quanto sue creature; siamo somiglianza di Dio in quanto figli e partecipi della sua natura divina. Ecco due punti di riferimento imprescindibili: ‘Siate santi perché io, il Signore Dio vostro, sono santo’(Levitico) – ‘Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste’ (Vangelo).

2 ‑ Un equivoco ‑ Gesù cita il proverbio degli antichi: ‘Occhio per occhio e dente per dente’, ma va molto oltre il significato letterale o materiale per introdurre il discorso del perdono cristiano. Intanto si deve considerare che Mosè aveva instaurato questo criterio, non per autorizzare la vendetta personale dell'offeso verso l’aggressore, ma per ribadire il diritto ad un equo risarcimento del danno e quindi scoraggiare il delinquente, cui veniva irrogata pubblicamente una pena proporzionale al danno arrecato alla vittima. Era già un buon passo per evitare la cosiddetta ‘giustizia sommaria’, fatta di ritorsioni e vendette a catena. Anche oggi è un problema quanto mai attuale per i singoli e per gli Stati.

3 ‑ L’altra guancia – In base all’insegnamento di Gesù non è sufficiente applicare il principio della giustizia distributiva: ‘A ciascuno il suo’. Egli introduce un altro principio e metodo per amministrare la giustizia:  la pena deve essere irrogata per correggere e recuperare il delinquente o il nemico. Sono dunque tre le cose da applicare alla luce del Vangelo: a) risarcire i danni materiali e morali alla vittima, b) ‘non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello’; c) ‘rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui’ (Levitico). Un vero e completo risarcimento danni include tutto ciò. Ecco chiarito il senso delle parole paradossali di Gesù: ‘Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra’. L'altra guancia o l'altro miglio è il perdono attivo e paziente, che richiede spesso tempi lunghi e un dialogo prolungato!

4 ‑ Una domanda ‑ Perché oggi la vita sociale è così ‘violenta’? I motivi sono molti: a) personali (carattere iroso e prepoten­te, mancanza di autocontrollo, ambizione, invidia…); b) familia­ri (educazione autoritaria o repressiva, carenze affettive, in­comprensioni, modelli di riferimento negativi); c) sociali (cultura della competizione e della violenza, emarginazione sociale, stato di necessità, provocazione, lotta per emergere o sopravvivere, incomprensione, solitudine, paura, esibizionismo). Questi complesso di cause è sostanzialmente il risultato di un rapporto di for­za, non di mitezza,  sia con se stessi che con gli altri.

5 ‑ La pace ‑ La violenza è sempre un atto di debolezza: violenti i prepotenti, violenti i paurosi. La soluzione sta nell'instaura­re un rapporto sereno e accogliente con gli altri, dando fiducia ed eliminando sospetti, diffidenza, preconcetti. Talvolta è sufficiente aprirsi e conoscersi per far cadere barrire antiche: ‘Amicizie memo­rabili, matrimoni in crisi sono stati salvati dopo un perdono difficile’ (Cantalamessa). Dunque, per costruire una vera e stabile pace, occorrono apertura mentale, ascolto, dialogo, fiducia nell'altro, lungimiranza. Alle ragioni della forza dobbiamo opporre la forza della ragio­ne e le ragioni del cuore.

°°°   La violenza distrugge prima di tutto chi la compie: ‘Se uno di­strugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui’ (S.Paolo). Oggi è urgente agire sui ragazzi e sui giovani perché entrino nella società in modo sereno e non competitivo, si sentano accolti da amici e fratelli.

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