Questa rubrica raccoglie alcune riflessioni sulla Parola di Dio festiva, preparate comunitariamente ogni settimana. Il sussidio vuole rispondere a una duplice esigenza, avvertita ormai da tutti: a) giungere all'ascolto della Parola di Dio della messa festiva avendola già meditata in modo serio e approfondito; b) adeguare sempre meglio l'omelia o la catechesi alla sensibilità e alle situazioni concrete dei fedeli. Il cammino compiuto da ormai quarant’anni ha dimostrato che tale metodo anche se non è l'unico o l'ottimo migliora la qualità e i contenuti dell'omelia. Così esso diventa un prezioso servizio che i laici offrono al sacerdote e il sacerdote offre alla comunità dei fedeli. Dopo questa esperienza in gruppo, si è sentita l'esigenza di offrire anche una "traccia" scritta perché la riflessione continui durante la settimana in famiglia. Ora il testo è disponibile attraverso internet: il nuovo ‘caminetto’, ove la famiglia può riunirsi attorno al fuoco dello Spirito Santo. Accogliamo l’invito della Chiesa preparando un cuore ben disposto all'ascolto vivo e vissuto della Parola di Dio.
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Prima Domenica di Quaresima
Convertitevi e credete al Vangelo
Letture: Genesi 9, 8‑15; I Pietro 3, 18‑22; Marco 1, 12‑15
1 - Quaresima - L’evangelista Marco riassume molto bene il significato spirituale della Quaresima, tempo di preghiera e di ascolto, di revisione e di purificazione, di perdono e rinnovamento: ‘Lo Spirito sospinse nel deserto Gesù ed egli vi rimase quaranta giorni, tentato da Satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano’. Saliamo anche noi con Gesù al monte del cuore per incontrare Dio, noi stessi, gli altri. Lo Spirito sospinge anche noi, stimolandoci a mettere sotto pressione tutte le migliori energie spirituali. Non ci farà mancare le tentazioni del demonio perché servono ai suoi disegni di salvezza; non ci farà mancare soprattutto le sue grandi tentazioni, cioè straordinarie opportunità di bene per il prossimo futuro.
Sesta Domenica fra l'anno
Se vuoi, puoi guarirmi – Lo voglio, guarisci
Letture: Levitico 13, 1‑2.45‑46; 1Corinzi 10, 31-11,1; Marco 1, 40-45.
1 ‑ La lebbra ‑ Terribile malattia anche oggi, la lebbra, che nelÂl'antichità era considerata il peggiore dei morbi per gli efÂfetti devastanti sull’organismo, in quanto incurabile e contagioÂso. Non rimaneva al povero disgraziato che accettare la sua sorÂte terminale e l'inevitabile segregazione dal consorzio umano. Per questo la lebbra è la tragica ed emblematica immagine del peccato, che devasta totalmente lo spiÂrito dell'uomo e lo separa sia dall’amore di Dio che dei fratelli.
Quinta Domenica fra l'anno
Guarì molti che erano afflitti da varie malattie
Letture: Giobbe 7, 1‑4.6‑7; 1Corinzi 9, 16‑19.22‑23; Marco 1, 29‑39.
1 ‑ Giobbe ‑ La figura di quest’uomo assurge a crudo simbolo della condizione umana, preda impotente di tutte le devastazioni fisiche e morali, ma soprattutto modello dell’uomo giusto, provato da Dio. Giobbe è sì l'uomo malato nel corpo e nello spiÂrito, ma che geme profondamente e sospira un Salvatore. Gesù è il vero Giobbe, che ha assunto in sé tutte le miserie e sofferenze umane per redimerle, liberandone l’uomo. Giobbe impersona anche la filosofia dell’uomo, vittima del male, autodistruttiva e tipica di coloro che non contano più né su Dio né sugli uomini: la vita è duro lavoro, regala solo mesi d’illusione e notti di dolore, non dà il tempo necessario per veder compiuti i progetti, non promette un solo giorÂno di felicità ... Ma il vero Giobbe rispunta proprio da quell’immondezzaio su cui egli giace: non accetta, non si rassegna, si sente onesto, fa un appello umile e accorato a Dio: ‘Ricordati, Signore, che un soffio è 1a mia vita’! La vita umana allora si trasforma da un esile respiro ad un ‘soffio di Spirito Santo’.
Quarta Domenica fra l'anno
Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono
Letture: Deuteronomio l8, 15‑20; I Corinzi 7, 32‑35; Marco 1, 21‑28.
1 ‑ Cafarnao ‑ È la cittadina di Pietro, sul lago di Tiberiade. Qui Gesù compie il primo miracolo sull'uomo: libera un indemoniato dal potere del maligno. In tal modo egli rivela l’obiettivo centrale della sua missione: liberare l'uomo dal potere di Satana, che impersona tutto lo spirito del male, e dal peccato originale. L’uomo, redento da Gesù sulla croce, non sarà mai più preda del Demonio: ‘Che c'entri con noi, Gesù NaÂzareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio’. I demoni sono evidentemente in molti a parlare, ma è come se fossero un tutt’uno sotto la guida di Satana. E Gesù intìma a lui due cose: ‘Taci! - Esci da quell'uomo’! Ecco Dio in azione nella persona umana e nella vita: Egli infatti è l’unico in grado di bloccare e distruggere l’azione di Satana nella mente e nel cuore dell’uomo, liberandolo da ogni soggezione alle forze del male.
Terza Domenica fra l'anno
Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini
Letture: Giona 3,1‑5.10; I Corinzi 7,29‑31; Marco 1,14‑20.
1 ‑ Punti di partenza ‑ Il Vangelo contiene le prime parole della predicazione di Gesù: ‘Il tempo ormai è compiuto ‑ Il Regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo’; inoltre registra il primo geÂsto significativo sull'uomo: ‘Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini’. L'insieme della Parola di Dio assume il carattere perentorio di un appello urgente, che Gesù rivolge ad ogni singolo uomo: convertirsi per credere a Gesù e seguirlo imitandolo nel suo modello di vita perfetta: amare Dio per se stesso e in tutti gli uomini, collaborando con lui alla salvezza del mondo. Anche oggi, data la situazione drammatica del mondo, l’invito di Gesù risuona in modo perentorio nella coscienza di ciascuno: ‘vieni anche tu a lavorare con me, senza indugiare più’!
Seconda Domenica fra l'anno
I vostri corpi sono membra di Cristo: non appartenete a voi stessi
Letture: 1Samuele 3, 3b‑10.19; I Corinzi 6, 13c.15.17-20; Giovanni 1, 35‑42.
1 ‑ Samuele ‑ Questo giovane, cui toccherà il compito di inauguraÂre il nuovo Regno di Giuda e Israele, viene chiamato tre volte dal Signore mentre dorme negli edifici che circondano l’Arca. E per tre volte risponde: ‘Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta’. Della sua vita è detto semplicemente che ‘non lasciò andare a vuoto una sola delle parole di Dio’. Egli è davvero figura di Gesù, Parola plenaria del Padre, che entra nel mondo dicendo: ‘Ecco, io vengo per fare, o Padre, la tua volontà ’. Il Fiat è sì un’unica parola, ma che riassume tutte le altre scelte possibili. Questo vale per Gesù, vale per Maria, vale per la Chiesa. Vale dunque anche per ciascuno di noi. Nel nostro Fiat ascoltiamo e accettiamo tutto il progetto di vita, che il Signore ci ha assegnato come nostra salvezza.
Battesimo del Signore
Gesù vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su lui come colomba
Letture: Isaia 42, 1‑4.6‑7; Atti 10, 34-38; Marco 1, 7-11.
1 ‑ I cieli aperti – Sulla riva del fiume Giordano s'incontrano cielo e terra: Dio e l’uomo. Gesù, il Verbo fatto carne, facendosi battezzare da Giovanni Battista, si immerge nel fiume della storia e delle miserie umane per farle sue; ne esce così un uomo nuovo, ricreato ad immagine di Dio, nella santità della verità . Dall'alto dei cieli si ode la voce del Padre e si vede lo Spirito Santo posarsi su di Lui come colomba di pace: ‘Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo’. Gesù  è venuto realmente come mediatore per trasmettere il messaggio di Dio e far pace fra cielo e terra.
Epifania del Signore
Tutti i popoli sono chiamati in Gesù alla stessa ereditÃ
Letture: Isaia 60, 1‑6; Efesini 3, 2‑3.5‑6; Matteo 2, 1‑12.
1 ‑ Festa della luce ‑ L'Epifania, concludendo le feste natalizie, allarga l’orizzonte perché annuncia un'alba nuova di Redenzione, offerta indistintamente a tutti con il Natale di Gesù: ‘Le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni, ma la gloria del Signore brilla soÂpra di te’ (Isaia). La Chiesa oggi è la nuova casa di Betlemme, che accoglie e illumina con la Parola di Cristo tutta l'umanità , così asÂsetata di ‘luce vera’ e di soluzioni nuove, che le assicurino condizioni di vita veramente umane. Non più un solo ‘popolo eletto’, ma tutta l’umanità è eletta e chiamata a partecipare alla salvezza. Gesù Salvatore è la guida di tutti, attraverso l’unica traiettoria che traccia la sua vita: dalla culla di Betlemme alla croce del Calvario, dalla tomba aperta della Risurrezione alla Ascensione al cielo. Â
Maria SS. Madre di Dio
Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, perché ricevessimo l'adozione a figli
Letture: Numeri 6, 22‑27; Galati 4, 4‑7; Luca 2, 16‑21.
1 ‑ La Madre – Nell’ottava di Natale l'attenzione della Chiesa si fissa su Maria, la giovane donna che ha concepito nella fede e generato verginalmenÂte il Verbo di Dio, nostro Salvatore: ‘Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in noi’ (Vangelo). Questa espressione presuppone un aspetto personale e intimo, ma anche un aspetto esterno e sociale. Infatti, poiché la ‘carÂne umana di Dio’ è ogni singolo uomo, Maria è anche madre di tutti gli uoÂmini. ‑ Ma l'esperienza di maternità di Maria rivela anche un altro aspetto non meno importante, che coinvolge noi: tutti siamo chiamati a generare interiormente il Verbo di Dio, cioè la stessa Vita di Gesù, Dio e uomo-Dio: ‘Chi è mia madre, chi sono i miei fratelli? Chi fa la volontà del Padre mio mi è fratello, sorella e madre’ (Vangelo). Sì, ogni uomo è chiamato a diventare nel cuore ‘madre’ di Dio, in quanto lo accoglie in sé e lo dona agli altri!
La Sacra Famiglia
Il bambino cresceva pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui
Letture: Genesi 15, 1-6. 21,1-3;Â Ebrei 11, 8.11-12.17-19; Luca 2, 22-40.
1 - Da Adamo e Abramo a Cristo – La vocazione dell’uomo e della donna ha il suo pieno compimento naturale nella formazione di una famiglia, in cui essi diventano una cosa sola per sempre. Dalla loro unione scaturisce anche il dono della paternità e maternità , che si perpetuerà per sempre. Il Signore lo conferma ad Adamo ed Eva subito dopo il peccato originale, e ad Abramo dopo la prova di offrire in sacrificio il figlio Isacco: ‘Guarda in cielo, e conta le stelle, se riesci a contarle. Tale sarà la tua discendenza’ (Genesi 22,17). Nel figlio Isacco, che Abramo riceve come frutto della sua fede eroica in Dio, è raffigurato Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo per salvarci. Questa ‘discendenza’ attraverso Gesù continua anche oggi e per sempre nella famiglia della Chiesa, madre feconda di tutti i figli redenti da Cristo.