Terza Domenica di Avvento

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 16 December 2018

violaGioisci, Israele! Il Signore in mezzo a te è un salvatore potente

Letture: Sofonia  3,14‑18a; Filippesi  4,4‑7; Luca  3,10‑18.

1 ‑ La buona novella ‑ Il termine ‘Vangelo’ significa letteralmente ‘lieta notizia’. Si tratta dell’annunzio più gioioso della storia umana: Dio si fa uomo per redimerci dal male, dal dolore, dalla morte. Paolo ripete a tutte le generazioni: Fratelli, rallegratevi nel Signore, ve lo ripeto ancora, rallegratevi. Il Signore è vicino! Ed è talmente vicino, che è già in mezzo a noi. Quale amore e umiltà infinita ha messo in campo per abolire le distanze che ci separavano da Lui! Una realtà che non cessa di fare scandalo fra i non credenti, fra gli ebrei, fra i musulmani.

2 ‑ Tutti vogliono la gioia – Da non pochi anni si fa un gran parlare di giustizia sociale, di diritti umani, di libertà... Sembra ai più l'obiettivo preminente, se non l’unico: il mondo della cultura, della scienza e della tecnica, della politica lo agitano ogni giorno. Oggi si torna a parlare di felicità, di gioia. Dopo tutte le esperienze compiute, anche le più sfrenate e tragiche - assolutamente nessun freno di ordine morale, pedagogico, sociale ‑ l’uomo sta per convincersi davvero che la felicità non è il prodotto del suo stare bene e accontentarsi, ma del suo realizzarsi totale. La felicità non è gioia effimera, che asseconda in tutto ogni voglia e desiderio di una vita assolutamente piacevole e comoda, ma consiste nel realizzare lo scopo fondamentale per cui siamo a questo mondo.

3 ‑ Dove nasce la gioia? ‑ Il profeta Sofonia e Paolo ce lo spiegano in questi termini: ‘Il Signore ha revocato la tua condanna e ha disperso il tuo nemico; tu non vedrai più la sventura... Il Signore è vicino; non angustiatevi di nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste’. Questa gioia è il primo frutto della salvezza. Ma c'è poi un secondo tipo di felicità di gran lunga superiore: ‘Dio esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia, come nei giorni di festa’! La nostra gioia quindi non nasce dalla nostra sazietà, fatta di piccoli assaggi, ma è la stessa gioia infinita di cui gode Dio, che finalmente diventa in parte nostra. 

4 ‑ Le strade della gioia ‑ Le domande che i contemporanei rivolgono a Giovanni Battista dopo aver ricevuto il suo battesimo, vertono sul grosso problema di ogni uomo: ‘Che cosa devo fare per essere felice’? Ecco la risposta: a) donate ciò che avete a chi non ne ha... La felicità è donarsi agli altri;  b) esigete il giusto e fate tutto con giustizia... La felicità è essere onesti, retti, imparziali, in pace con la coscienza; c) accontentatevi di ciò che avete e siete... La felicità consiste nell’essere sempre se stessi,  fare con gusto ed entusiasmo il proprio lavoro, non fare più nulla per forza; d) non maltrattate... La felicità è dare un poco di affetto, comprensione e solidarietà. Ecco le strade evangeliche della gioia, in tutto opposte a quelle del mondo.

5 ‑ La gioia è frutto della pace – Basti questo forte pensiero di Agostino per fare sintesi fra gioia e pace: ‘La pace dell'uomo mortale e di Dio è l'ordinata obbedienza, nella fede, alla legge eterna. La pace degli uomini è l'ordinata concordia. La pace della casa è l'ordinata concordia di comandare e ubbidire tra i cittadini. La pace della Città celeste è la più ordinata e la più concorde società nel godere Dio e nel godere in Dio a vicenda. La pace di tutte le cose è la tranquillità dell'ordine. L'ordine è la disposizione delle cose eguali e diseguali, assegnando a ciascuna il suo posto’ (Città di Dio 19,13).

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