Terza Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 26 January 2019

verdeOggi si è adempiuta questa Scrittura che avete udita con i vostri orecchi

Letture: Neemia 8, 2-4a.5-6.8‑10; 1 Corinzi 12,12‑30; Luca 1,1‑4; 4,14‑21.

1 ‑ La sinagoga di Nazareth ‑ Il fatto, accaduto all'inizio della missione di Gesù, ci rivela la presenza viva, continua e operante di Dio in mezzo alle sue creature. Egli parla e opera sempre! Se poi Cristo è la Parola di Dio fatta carne, allora opera anche attraverso la sua anima e il suo corpo di uomo. Insomma, è sempre Lui che attualizza per noi e per gli uomini di ogni tempo le parole annunciate molto prima dai profeti; è ancora Lui che oggi annuncia Se stesso attraverso il ministero della Chiesa; è sempre lui che si incarna nei fatti della storia universale. Milioni e milioni di uomini vanno ogni giorno alla Chiesa nella speranza di incontrare Gesù vivo e reale, Maestro di verità e di vita, presente e operante in tutti e ovunque. Siamo noi l’oggi della Chiesa che incarna Gesù e lo offre per tutti.

2 ‑ Creazione continua ‑ Quando Dio parla, vuole e realizza. In principio ha detto: Fiat! e fu il cielo e la terra; ha ripetuto per mezzo di Maria: Fiat! e fu l’Incarnazione e la Redenzione. Attraverso la Scrittura ci assicura: ‘Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno ‑ Le tue parole, Signore, sono spirito e vita’.  Durante la sua missione terrena, Gesù parlando realizzava subito una nuova creazione: i ciechi vedevano, gli indemoniati erano liberati, i morti risuscitavano, i peccatori si convertivano... Questa divina onnipotenza della Parola di Dio continua oggi nella vita della Chiesa: l'acqua del battesimo lava il peccato originale nell’anima e la genera alla vita eterna, il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Cristo, la parola del perdono nella confessione fa risorgere il cuore dell'uomo a nuova vita. E così per tutti gli altri sacramenti. Quindi l’unica Parola del Padre, il suo Figlio, è come il sangue che circola e nutre l’intero corpo di Cristo: la Chiesa.

3 - I poveri di Dio - Sono certamente i poveri del ‘terzo mondo’, i baraccati, gli ospiti dei dormitori pubblici nelle grandi città, i drogati, gli oppressi di ogni regime politico ed economico, le vittime di qualsiasi prepotenza, i piccoli, gli ammalati, gli anziani. Ma forse i poveri più poveri sono proprio coloro che il mondo definisce ricchi, felici e potenti perché spesso non hanno ideali e valide prospettive, sono vittime della fragilità, della instabilità e del male. Al contrario, i poveri più ricchi, perché posseggono valori autentici, sono quelli che Agostino chiama ‘i poveri di Dio’: coloro cioè che aprono il cuore e la mente per accogliere e lasciar operare Gesù, coloro che si affidano completamente al Signore e sanno donare tutta la loro vita. In una parola: gli umili.

4 ‑ Strumenti di Dio ‑ Cristo agisce dentro di noi trasformandoci in sé; poi si serve di noi per compiere ciò che vuole: noi siamo gli strumenti di Dio nella misura in cui viviamo e realizziamo docilmente la Parola di Dio. Ascoltiamo Agostino: ‘O Dio, nulla nella tua parola scompare o appare, poiché davvero è immortale ed eterna. Con questa parola, coeterna con te, enunci tutto assieme e per tutta l'eternità ciò che dici, e si crea tutto ciò di cui enunci la creazione. Non in altro modo, se non con la parola tu crei’ (Confessioni 11,7,9).

5 - Punti concreti - a) Approfondiamo ogni giorno l’esperienza personale e intima con Cristo, accogliendolo come Parola operante dentro di noi attraverso la preghiera, i sacramenti, la vita della coscienza, la meditazione, l'uso della libertà. b) Consultiamo sempre la Parola di Dio e lasciamoci guidare nelle nostre scelte concrete. c) Di fronte a situazioni in cui non è possibile intervenire, affidiamo a Cristo la nostra salvezza.

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