Trentatreesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 17 November 2017

verdeVegliate perché non sapete in quale giorno il Signore verrà

Letture: Proverbi 31, 10-13.19-20.30-31; 1 Tessalonicesi  5, 1‑6;  Mt. 25, 14-30.

1 ‑ Il ladro notturno ‑ La liturgia insiste su una riflessione molto serena della morte. I Proverbi e il Salmo responsoriale presentano un modello di operosa vigilanza in attesa del ritorno di Gesù: ‘Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie. Vivrai del lavoro delle tue mani; sarai felice e go­drai d'ogni bene’. E S. Paolo: ‘Voi ben sapete che, come il ladro di notte, così verrà il giorno del Signore’. Il vero ‘ladro’ è chi ci ruba la vita; ma il Signore, se sembra rubarci la vita del corpo, in realtà ci dona quella eterna. In che senso dunque è ladro?

2 ‑ Un lungo viaggio – Anche il Vangelo descrive la vita come un lungo viaggio da Dio e verso Dio. Il padrone della vita affida all'uomo i suoi doni, con la tacita ­intesa di vederseli restituiti raddoppiati al suo ritorno. Il criterio è uguale per tutti: se ha dato dieci talenti, ne esige altri dieci; se due, altri due. Tutti i servi restituiscono il doppio pattuito, tranne uno che ha la dannata idea di sotterrarlo per restituirlo alla fine senza averlo trafficato.

3 ‑ I talenti ‑ Noi siamo certamente gli uomini dei dieci talenti: quelli che hanno ricevuto di più in tutti i sensi! Elenchiamo pure i doni divini: l’anima immortale, la fede cristiana, il Vangelo, la carità, la Chiesa con la sua vita di grazia, la comunità ecclesiale, una società al sommo del progresso... Senza contare, poi, gli innumerevoli doni di natura: salute, cultura, famiglia,  libertà, tempo libero, una nazione dotata di ogni ben di Dio... In una parola: una società che offre tutti i vantaggi per uno sviluppo completo della nostra umanità. Risorse immense che ci fanno pro­tagonisti e creatori di un mondo nuovo in vertiginosa trasformazione!

4 ‑ Il talento sotterrato ‑ Oggi nasconde il talento chi non risponde alla sua vocazione umana e cristiana, chi non accetta ­di rinnovarsi, di camminare al passo con i tempi, chi non dàsem­pre il meglio di sé con gli altri e per gli altri. Non fare nulla o non dare nulla agli altri è il modo peggiore di occultare il proprio dono. In questo senso l'Occidente è certamente il mondo dei dieci talenti: dovrebbe vergo­gnarsi di quanto ha e nega al Terzo mondo (quello di un talento)!

5 – Il principio divino – ‘Toglietegli il talento e datelo a chi ne ha die­ci. Perché a chiunque ha (lavorato) sarà dato e sarà nell'abbon­danza, ma a chi non ha (fatto niente) sarà tolto anche quello che ha (o crede di avere)’. La storia applica questo criterio con inesorabilità e dimo­stra che il bene arricchisce chi lo compie, mentre si esaurisce in chi non lo utilizza. L’inerzia dell'oggi preg­iudica i risultati raggiunti nel passato e compromette quelli futuri. E' la grande responsabilità storica che tutti abbiamo; pena: essere esclusi dalla storia e dalla vita eterna!

6 - Punti concreti ‑ I doni vanno ‘rischiati’ ogni giorno per fronteggiare i bisogni del mondo. Non serve essere nostalgici per difendere la propria posizione. Rimettiamoci pazientemente in cammino e in discussione per non accumulare altri ritar­di e disfatte nei settori della famiglia,  cultura, poveri, riconciliazione, ecumenismo: terreno su cui impiegare al meglio i doni di Dio.

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