Ventiduesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 24 August 2019

verdeChi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato

Letture: Siracide 3,19-21.31-33; Ebrei 12,18-1922-24a; Luca 14, 1.7‑14.

1 ‑ La vera grandezza ‑ Si chiama proprio così: umiltà. La possiedono soltanto gli esseri veramente grandi, che non hanno bisogno di vantarsi o insuperbirsi per mostrare ciò che sono. Essi, d'altronde, sanno perfettamente che quanto hanno e quanto riescono a fare è solo per un dono del tutto gratuito e immeritato da parte di Dio. Non è roba loro! C'è poi un esempio di ‘vera’ e infinitamente diversa grandezza, ed è quello offerto da Gesù Cristo: ‘Egli, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio. Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte in croce’ (Fil.2,7‑8). Testo fondamentale per chi vuole imparare ad essere umile. Su questo testo Agostino ha scritto per ben 1400 volte!

2 ‑ L'umiltà ‑ Essa non è solo una virtù, ma il valore principe e la condizione indispensabile per trovare accesso, cioè accoglienza piena sia presso Dio che presso gli uomini: ‘Figlio ‑ avverte il Siracide ‑ nella tua attività sii modesto, sarai amato dall'uomo e gradito a Dio. Quanto più sei grande, tanto più umiliati, così troverai grazia davanti al Signore, perché dagli umili egli è glorificato’. L'umiltà è una virtù ‘simpatica’ perché nasce da un sentimento profondo di timore riverenziale e amore affettuoso verso Dio, di stima e simpatia verso gli altri, di  verità e rispetto verso se stessi. Questa sì è vera autostima!

3 ‑ La superbia ‑ Il racconto biblico del peccato originale spiega chiaramente la natura di questo sentimento. Essa è una scelta di fondo sia della creatura angelica che umana, con la quale essa ha tentato in modo dissennato di appropriarsi della vita, come qualcosa di assoluto ed esclusivo, pretendendo di essere indipendente da Dio e considerandosi addirittura come Lui! A questo proposito ci ricorda Agostino: ‘Figli degli uomini, discendete per ascendere a Dio, poiché cadeste nell’ascendere contro Dio’ (Confessioni 4,12,19).

4 ‑ L'ultimo posto ‑ La parabola del Vangelo evidenzia lo stile dell'umiltà che sceglie sempre l'ultimo posto per favorire gli altri, per metterli a proprio agio.  Insomma, nella vita non ha importanza il primo posto, ma il posto giusto. Cedere il posto agli altri significa far partecipi gli altri dei doni e della posizione raggiunta, appunto perché ‘non si è proprietari della propria vita’. L’umile di fatto conquista il posto centrale nella società perché è capace di essere sempre nella verità e accoglie tutti.

5 ‑ Amico, passa avanti! ‑ La lettera agli Ebrei ci ricorda il grande cammino, fatto per grazia di Dio: ‘ci siamo accostati al monte di Dio, la città del Dio vivente, la santa Gerusalemme celeste, a miriadi di angeli, all'assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli, al Dio giudice di tutti, agli spiriti dei giusti portati alla perfezione, al Mediatore della nuova alleanza’. L’umiltà è davvero capace di abolire tutte le distanze! Di fronte a questa realtà dove Dio è tutto in tutti e dove non ha più senso essere di più o di meno, le nostre meschine regole o precedenze, i nostri maldestri accorgimenti per occupare i primi posti, non hanno più alcun motivo di sussistere!

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