Ventiseiesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 25 September 2016

verdeFiglio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali, ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti

Letture: Amos 6,1a.4‑7;  I Tim.6,11‑16;  Luca 16,19‑31.

1 ‑ Storia di tutti i tempi ‑ Il profeta Amos condanna duramente coloro che vivono beatamente nel lusso e nella ricchezza senza preoccuparsi della ‘rovina di Giuseppe’, cioè del fratello che soffre a causa dell'ingiustizia e nella povertà. La conseguenza di un simile comportamento sara questa: ‘andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l'orgia dei buontemponi’. La storia delle rivoluzioni umane ci ricorda che, più ancora degli uomini, ‘il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati, libera i prigionieri’. Anche oggi siamo davanti alla resa dei conti perché la giustizia sia ristabilita.

2 ‑ Il ricco epulone e Lazzaro ‑ La parabola evangelica completa il quadro: il ricco epulone muore ed è sepolto fra i tormenti nell'inferno, Lazzaro muore ed è portato dagli angeli in paradiso. Dunque, il ricco in questa vita rovina gli altri, ma nell'altra perde se stesso: ‘Guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione, guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame, guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati, beati voi che ora piangete, perché riderete’ (Luca 6,21.24‑25). Incredibile come il ricco epulone, pur fra i tormenti eterni, abbia un sussulto di pietà verso i suoi ‘fratelli’ che rischiano di fare la sua stessa fine: ‘Ti supplico, padre Abramo, se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno’. Ma Abramo taglia corto: ‘Se non ascoltano Mosè e i profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti sarebbero persuasi’.

3 ‑ Il succo del discorso ‑ L'uomo è o non è mio fratello? Viene in mente la risposta arrogante, data da Caino a Dio che gli chiedeva dove fosse suo fratello Abele: ‘Son forse io il custode di mio fratello’? Il mondo, dominato dall'egoismo, pensa esclusivamente in funzione dell'interesse personale e delle leggi di mercato. Non c'è posto per la pietà e la solidarietà. Ecco invece la risposta del Vangelo: 'Ama il prossimo tuo come te stesso’; cioè agisci non solo in funzione del tuo ‘io’, ma del ‘noi’. Ora, se amo veramente mio fratello, devo preoccuparmi anche della sua salute eterna.

4 - L’inferno e il paradiso ‑ Ce li stiamo costruendo ogni giorno. Tutti siamo spettatori di un mondo che presenta analogie straordinarie con l'inferno e con il paradiso. L'egoismo assume oggi forme terrificanti di oppressione, di soppressione degli altri e di autodistruzione; l'amore e l'altruismo rispondono con forme altrettanto sublimi. Certo, in paradiso entrerà soltanto colui che sarà in grado di vivere con tutti come se fossero ‘un cuor solo e un'anima sola’. Qui sulla terra stiamo facendo dunque le prove generali di come si vive in paradiso.

5 ‑ I cinque fratelli ‑ Siamo tutti noi. L'invito è duplice: a) non impostare la vita sull'egoismo personale e sui beni materiali; b) sollevare in tutti i modi le miserie e i bisogni degli altri. Non c'è bisogno di specificare in concreto quali siano queste miserie e questi bisogni; i poveri e i sofferenti ‑ vecchi e nuovi ‑ sono con noi tutti i giorni: persone sole, malati, disoccupati, famiglie in crisi, handicappati, drogati, carcerati, perseguitati, emarginati...Non c’è davvero spazio per l’inerzia e per l’ignavia. Il nostro senso di responsabilità deve crescere a tal punto da farci sentire un tutt’uno con la sorte degli altri. Questa è la vera globalizzazione!

Tags: