Ventisettesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 6 October 2017

verdeVi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare

Letture: Isaia 5, 1‑7;  Filippesi 4, 6‑9;  Matteo 21, 33‑43.

1 ‑ La vigna del Signore ‑ Nel disegno di Dio tutta l'umanità, in Adamo e Eva, era chiamata ad essere sua vigna: sua famiglia. Il primo peccato dei progenitori ha avuto, come risposta da parte di Dio, non una condanna esclusiva con la cacciata dal paradiso terrestre, ma una nuova riabilitazione e una nuova chiamata, che si è concretizzata storicamente  in Abramo, e quindi nel popolo di Israele. Quando poi le autorità ebraiche hanno risposto con una incredibile infedeltà all'amore di Dio Padre, prima rifiutando e poi crocifiggendo il suo Figlio, Egli, in Gesù Cristo, ha eletto come sua vigna tutta l'u­manità, che avrebbe accolto 1a salvezza.- Adesso tocca a noi dire: ‘Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome’ (Salmo 79).

2 ‑ La lezione della storia ‑ La parabola raccontata da Matteo è una sintesi della storia passata, presente e futura. Il popolo ebraico, a causa di persistenti infedeltà, si è reso di fatto incapace di ‘coltivare’ la vigna di Dio. Oggi il suo posto è occupato da noi, le nazioni cosiddette cristiane. Domani che cosa ne sa­rà della vigna del Signore? Il cristianesimo autentico (non quello della domenica, ma quello feriale, di tutti i giorni) è forse sul punto di ‘far le valigie’ per approdare ai popoli del Ter­zo mondo, oppure sta rinascendo dalle rovine del neo‑paganesimo laico moderno? Su questo interrogativo si gioca il nostro futuro immediato.

3 ‑ Quali i motivi? ‑ L'attuale allergia o crisi di rigetto del cristianesimo è senz’altro frutto di paura della verità e dell’etica naturale e cristiana, quindi di una libertà matura e responsabile.  Sono venuti a mancare i cosiddetti ‘valori della vita’: la persona, la famiglia, la società, aventi per centro l’amore di Dio e del prossimo. Esso è l’unico valore, capace di rendere l’uomo veramente felice.- In questa crisi pesa anche un altro tipo di stanchezza e paura: temere di essere sconfitti nella vita o di dover rinunziare a un certo tipo di benessere e di umanesimo comodo. Insomma: la vertigine di dover conquistare il 'Cervino’ dell’infinito. Se il nostro cuore è ancora insoddisfatto, vuol dire che l’obiettivo non è ancora raggiunto. Chiediamoci allora: vale la pena di essere uomini ‘nessuno’ e cristiani  larvali, anziché cristiani che si but­tano con passione infinita in questa avventura di diventare Cristo?

4 ‑ La pietra scartata ‑ Cristo, pietra scartata dai costruttori della civiltà senza Dio, è diventata testata d'angolo. Ucciso sulla croce, è risorto il terzo giorno: ora regge le sorti del mondo e un giorno giudicherà tutti i po­poli. Accettiamo anche noi di edificare la nostra vita e il mondo intero sui valori, scartati dalla maggioranza, e sulle indicazioni concrete del Vangelo?

 

5 ‑ Un pensiero di S. Paolo – ‘In conclusione, fratelli, tutto quel­lo che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. E il Dio della pace sarà con voi’!  In tal modo tutti siamo costruttori del mondo, a pieno titolo, con Cristo.

Tags: