Ventottesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 13 October 2018

verdeVa’, vendi quello che hai, dallo ai poveri; poi vieni e seguimi!

Letture: Sapienza 7, 7-11; Ebrei 4, 12‑13; Marco 10, 17-30.

1 ‑ Il giovane ricco ‑ Marco descrive l’incontro con un giovane adulto, il quale ha un desiderio assai forte di bene per conquistare la vita eterna. Gesù  lo fissa a lungo negli occhi con sguardo d’amore e di predilezione; poi lo invita senza mezzi termini: ‘Va’, vendi quello che hai, dàllo ai poveri; poi vieni e seguimi’. Quattro fasi: lasciare tutto, vendere ciò che si ha (non svendere), darlo ai poveri, seguire Gesù. Ma questo è davvero troppo per quel giovane; non se la sente di compiere ‘il passo’ determinante perché è molto ricco; e si defila, scomparendo a testa bassa dalla scena. Gesù commenta amaramente: ‘È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio’! La porta stretta per entrare nella vita eterna, cui alluderà in seguito Gesù, non sarà mica per caso grande come la cruna di un ago? Per riuscire a passarla, dobbiamo liberarci di tutto il superfluo...

2 - Lasciare tutto - Le esigenze combinate del Regno di Dio e della salvezza dell’uomo esigono di lasciare tutto ciò che non è essenziale al conseguimento del fine ultimo e di usare dei beni di questo mondo nella misura in cui sono utili alla vita eterna. Di fronte a questo obiettivo assoluto e unico, contano solo i beni che non passano: amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi! Il resto ‑ affetti, beni dello spirito e del corpo, tempo, libertà – tutto è in funzione dell'unica cosa necessaria: salvare la propria anima. Questa scelta è per tutti e sta alla base di qualsiasi saggia impostazione della vita. Dice bene Agostino: ‘L’amore per le molte cose si vince soltanto con l’amore per l’unico Bene’!

3 - La sapienza del cuore - È il sommo dono di Dio perché include la capacità di discernimento per conoscere la volontà di Dio e valutare tutta la vita presente in vista di quella futura. Essa è capacità di fare dono della propria vita per la salvezza, non solo di sé ma di tutti. La vocazione allo stato matrimoniale, e ancor più allo stato sacerdotale, religioso e missionario, ha come valore specifico la passione della carità fino al dono totale di sé, vissuta anche da tanti laici nei diversi campi del sociale. In questa ottica si comprende come ‘dare tutto ai poveri’ sia un enorme arricchimento da tutti i punti di vista. Le persone più ricche sono quelle che hanno donato tutto. Anche oggi Gesù rivolge un invito specifico ai giovani affinché non si accontentino di una buona e comoda sistemazione nella vita terrena, ma prendano in mano la loro vita e la donino per farne un autentico capolavoro!

4 - Essere o avere? - L’invito di Gesù è quanto mai di attualità oggi: epoca in cui si adora il denaro, l’uso consumistico dei beni, il pieno benessere. Un pericolo reale ci sta di fronte: la perdita di sensibilità per i beni spirituali ed eterni, l’alienazione totale della persona umana, la caduta dei valori morali che sostengono la dignità personale e la convivenza umana. Essere o avere? Oro o amore? Nella presente situazione non è più questione di ascesi o di spicciolo altruismo: si tratta di riscoprire l’autentica dimensione umana. Con la possibilità di essere se stessi, sempre concentrati nelle cose più importanti, non più affaccendati in mille cose del tutto superflue. Si tratta di tornare a quella ‘dimensione contemplativa’ che è interiorità, cultura, silenzio, preghiera, vita di relazione.

5 - Preghiera ‑ Questa settimana preghiamo così con la Chiesa: ‘O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’è creatura che possa nascondersi davanti a Te; penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi per il tuo regno’ (Colletta).

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