Ventunesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 17 August 2016

verdeAlcuni fra gli ultimi saranno primi e alcuni tra i primi saranno ultimi

Letture: Isaia 66, 18‑21; Ebrei 12, 5‑7. 11‑13; Luca 13, 22‑30.

1 ‑ La chiave di lettura ‑ Per dare un collegamento alle tre letture, è bene collocare il discorso di Isaia nel 'passato' (il ritorno degli Ebrei dall'esilio di Babilonia), il discorso di Paolo nel 'presente' (la correzione paterna di Dio nella vita di ogni uomo), il discorso di Gesù nel 'futuro' (il giudizio finale). Tuttavia è anche molto utile intendere le tre letture come fatti che vanno vissuti ogni giorno nel presente di Dio. Questo aspetto tridimensionale della vita cristiana è già imitazione della vita eterna, ove tutto confluisce nel presente infinito di Dio.

2 ‑ Il giudizio di Dio ‑ Dio non attende l’ultimo giorno per giudicarci. In ogni momento dell’esercizio della nostra libertà Lui ce ne dà un giudizio infallibile. È la voce della coscienza che risuona nel nostro cuore! Quindi: se facciamo bene, Egli dona la sua pace e giustizia; se facciamo il male, ‘Egli corregge colui che ama e sferza chiunque riconosce come figlio’ (Isaia). Il giudizio finale, in seconda e ultima istanza, sancirà definitivamente il giudizio quotidiano sulla nostra vita. ‘Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia infiacchite e raddrizzate le vie storte per i vostri passi, perché il piede zoppicante non abbia a storpiarsi ma piuttosto a guarire’. Tutta la vita terrena è paziente attesa da parte di Dio della nostra piena conversione.

3 - Signore, Signore! - Non servirà a nulla in quel giorno invocare ‘diritti’ di qualsiasi genere, se non saranno basati su una reale giustizia o buona volontà: ‘Allontanatevi, operatori di iniquità! Vi dico che non so di dove siete’.  Il ‘dove siete’ non può essere altro che dove è la verità. A cosa serve dunque curare la facciata della vita e trascurare il fondo del cuore, cioè la rettitudine della coscienza? In questa vita terrena l’onestà è già profonda gratificazione e felicità. La pace dell’anima è assicurazione che Dio approva la nostra condotta.

4 ‑ Primi‑ultimi ‑ Dove andranno a finire tutte le ‘precedenze’, i privilegi, le raccomandazioni, i certificati di buona condotta che ci siamo fabbricati per avere libero accesso nella società? Unica graduatoria di merito, nel giudizio di Dio, sarà l'impegno nel bene, la bontà del cuore, lo spirito di sacrificio e di generosità. Questo fatto lo si può constatare anche oggi: gli onesti, alla fine, sono sempre in piedi e sono i primi nel merito: ‘Ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno i primi e alcuni tra i primi che saranno gli ultimi’.

5 ‑ La porta stretta – Ultima raccomandazione per l’ultima chiamata: ‘Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno’. L'avvertimento di Cristo abbraccia certamente il Vangelo, ma interessa anche la vita in ogni suo aspetto. La ‘porta stretta’ sta a significare che nulla di buono si realizza senza impegno, costanza e sacrificio. Non c'è poi sacrificio così grande, che non valga la pena di fare, pur di ‘salvare la propria anima’. Oggi si cerca di rendere facile facile la vita, abolendo tutto ciò che può costituire un ostacolo alla volontà e una barriera alla libertà. È in atto tuttora un’operazione scoperta per ‘liberalizzare’ tutto. comandamenti di Dio compresi. I risultati si vedono... La ‘porta larga’ ha così complicato enormemente i problemi! I comandi del Signore, che sembrano ardui, in realtà sono fonte di lode, di equilibrio, di gioia, di vita per l’uomo!

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