Natale del Signore
Oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore!
Letture: Isaia 9,1-3.5‑6; Tito 2,11‑14; Luca 2,1‑14.
1 ‑ L'ambiente ‑ Esso è quanto di più povero e umile, familiare e intimo si possa immaginare. Pensiamo alle condizioni precarie di Maria dopo il lungo viaggio da Nazareth a Betlemme, ridotta a cercare un rifugio aperto nella campagna perché per loro non c'era posto nel caravanserraglio, né presso i parenti né altrove; pensiamo alla notte fredda di dicembre, al sudiciume della grotta, alla solitudine, all’evento che incombe... Ma tutto ciò non conta nulla di fronte a quello che sta per accadere: il Salvatore del mondo, l’Atteso delle genti, la Luce vera che illumina ogni uomo viene a distruggere le tenebre e il gelo del male! Il desiderio di Dio di incontrare l’uomo è la stesso desiderio della Madre Maria e di Giuseppe.
2 ‑ Uno come noi ‑ Ecco la prima verità del Natale, che apre il cuore di tutti alla speranza: il Signore ha voluto assumere la povertà e la miseria della condizione umana per farla sua e liberarcene. Nella grotta di Betlem è presente anche ogni peccato, ogni dolore, ogni desiderio di riscatto dell’umanità intera. Il Signore, facendosi l’ultimo degli ultimi, è veramente uno come noi. Anzi, l'Emanuele: il Dio‑con‑noi.
Si apre il Giubileo più straordinario della storia umana: Dio condona ogni debito con la grazia di non commettere più il male.
3 ‑ La Luce vince le tenebre ‑ Cosa c'è di più toccante di un bimbo che muove i primi vagiti? Ebbene, Dio ha voluto mostrarsi così per convincerci a non aver più paura di Lui, di non pensarlo soltanto grande, inavvicinabile nello sfarzo della sua onnipotenza, terribile nella sua implacabile giustizia, lontano e inaccessibile nella sua superiorità infinita. La Luce che vince le tenebre è nient’altro che il suo amore, umanissimo perché divino. Da essa emana quel calore che fa rivivere tutti i cuori, inariditi nella violenza dell’egoismo e dell’odio.
4 ‑ Gloria a Dio... Pace in terra ‑ La 'buona volontà' in un uomo nasce quando egli si sente amato. Non può essere diversamente. In tal modo Dio invita dolcemente e irresistibilmente l'uomo a riprendere fiducia, serenità, entusiasmo e buona volontà in se stesso e negli altri attraverso le prove tangibili del suo amore. Nella realtà di un Dio fatto bambino, che morirà sulla croce e risorgerà vittorioso, sta la prova definitiva del suo amore. Gesù ci invita a essere tutti bambini come Lui per scatenare la pace vera fra tutti gli uomini.
5 ‑ Nell'uomo c'è Dio ‑ Chi di noi non ama un bambino appena nato? Perché questa è la prima e più convincente rappresentazione dell’uomo come immagine di Dio e dell’innocenza. L'efficacia del Natale è pari alla novità assoluta: un bambino è anche Dio. Per questo il messaggio di Betlemme è un invito implicito ed irresistibile ad amare tutto l'uomo, dal più piccolo e debole al più grande, a far pace fra noi, a non assumere atteggiamenti di superiorità e di ostilità, ad accogliere in quel Bambino tutti i piccoli, i poveri, i sofferenti. Insomma, a vivere come in quelle prime ore di luce che ha vissuto l'umanità nella grotta di Betlemme.