Al caminetto con la Parola di Dio

Questa rubrica raccoglie alcune riflessioni sulla Parola di Dio festiva, preparate comunitariamente ogni settimana. Il sussidio vuole rispondere a una duplice esigenza, avvertita ormai da tutti: a) giungere all'ascolto della Parola di Dio della messa festiva avendola già meditata in modo serio e approfondito; b) adeguare sempre meglio l'omelia o la catechesi alla sensibilità e alle situazioni concrete dei fedeli. Il cammino compiuto da ormai quarant’anni ha dimostrato che tale metodo anche se non è l'unico o l'ottimo migliora la qualità e i contenuti dell'omelia. Così esso diventa un prezioso servizio che i laici offrono al sacerdote e il sacerdote offre alla comunità dei fedeli. Dopo questa esperienza in gruppo, si è sentita l'esigenza di offrire anche una "traccia" scritta perché la riflessione continui durante la settimana in famiglia. Ora il testo è disponibile attraverso internet: il nuovo ‘caminetto’, ove la famiglia può riunirsi attorno al fuoco dello Spirito Santo. Accogliamo l’invito della Chiesa preparando un cuore ben disposto all'ascolto vivo e vissuto della Parola di Dio.

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Sedicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 16 July 2016

verdeMarta, una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà mai tolta.

Letture: Genesi 18, 1‑10a; Colossesi 1, 24‑28; Luca 10, 38‑42.

1 - Le due sorelle ‑ L'episodio evangelico è importante perché è sempre attuale. Marta e Maria bisticciano perché vogliono scambiarsi i ruoli: Marta è tutta presa dalle faccende di casa, Maria è beatamente assorta nell'ascoltare Gesù. La vita odierna, così frenetica e logorante, ci fa invidiare e biasimare coloro che si dedicano alla preghiera, allo studio, alla contemplazione, magari chiusi in un convento di clausura. La vita attiva e la vita contemplativa sono entrambe necessarie. Come conciliare le due esigenze?

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Quindicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 9 July 2016

verdeChi è il mio prossimo? Chi ha avuto compassione di lui.

Letture: Deuteronomio 30, 10‑14; Colossesi 1, 15‑20; Luca 10, 25‑37.

1 ‑ Il comandamento nuovo ‑ Il Deuteronomio è il libro del Vecchio Testamento che contiene la formula ufficiale della Legge divina, scolpita nel cuore dell’uomo fin dalla nascita e rivelata da Dio stesso a Mosé per ribadirne l'assoluto volore: ‘Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore. Amerai il prossimo tuo come te stesso’. Gesù nell’ultima Cena ha ridefinito questo comandamento in modo nuovo e più alto: ‘Amatevi a vicenda come io ho amato voi’. Non può esserci frattura fra l’amore dell’uomo e l’amore di Dio, fra l’amore a me stesso e agli altri: Gesù è tutto questo!

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Quattordicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 2 July 2016

verdeLa messe è molta, gli operai sono pochi.
Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe.

Letture: Isaia 66, 10‑14c; Galati 6, 14‑18; Luca 10, 1‑12.17‑20.

1 ‑ La Madre ‑ Questa profezia di Isaia è uno dei testi più commoventi del Vecchio Testamento: Dio si presenta come una madre che consola, protegge, nutre i suoi figli. Anche noi saremo testimoni di questo evento: ‘Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi’. Stiamo attraversando tempi difficili perché l’uomo, abbandonando Dio, ha scelto di fare a meno di un padre, di una madre e di una famiglia. Molti si lasciano andare pensando che tanto ‘non c’è più nulla da fare’. Invece la nostra fede ci restituisce prima di tutto un Padre, che ha il calore e la tenerezza di una madre divina, la quale trasforma i dolori e le prove dei figli in una grande e duratura consolazione.

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Tredicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 25 June 2016

verdeChi ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, non è adatto per il regno di Dio

Letture: 1 Re 19, 16b.19‑21; Galati 5,1.13‑18; Luca 9, 51‑62.

1 ‑ Seguimi! ‑ Il Vangelo odierno completa il discorso della domenica precedente, che intendeva la sequela di Cristo come impegno a ‘perdere’ la propria vita, cioè a donarla per il bene di tutti. Oggi è ancora Cristo che ci rivolge un invito perentorio: ‘Seguimi su questo nuovo modo di vivere senza voltarti indietro’! Qui è inscritta tutta la storia personale di ciascun uomo.

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Dodicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 18 June 2016

verdeChi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà

Letture: Zaccaria 12, 10-11; Galati 3, 26-29; Luca 9, 18-24.

1 ‑ Che cos'è la vita? ‑ Il tema di fondo del Vangelo è la ‘buona novella’, cioè la definizione della vita umana. Cristo rivela a noi la vera natura della vita e perché Dio ce l'ha data. Egli propone e risolve la questione con un paradosso efficacissimo per spiegare il vero e nuovo modo di concepire la vita. E naturalmente ce ne offre prima un esempio inarrivabile con la sua vita. Accogliere questo ‘principio esistenziale’ di Gesù significa accogliere anche tutte le scelte radicali che Egli propone all'uomo, se vuole salvarsi.

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Undicesima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 11 June 2016

verdeLe sono perdonati i suoi peccati perché ha molto amato

Letture: 2 Samuele 12, 7‑10.13; Galati 2, 16.19‑21; Luca 7, 36 ‑ 8.3.

1 - Un Dio che perdona ‑ Proviamo ad immaginare un mondo in cui l'uomo non avesse assolutamente la possibilità di essere perdonato né da Dio né dagli altri: sarebbe la disperazione... Ecco perché il Salmo responsoriale canta la beatitudine dell'uomo che ha la possibilità di essere sempre perdonato da Dio: ‘Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia’! D’altra parte, se non ci fosse il perdono, non servirebbe a nulla parlare di peccato e di redenzione; perciò ripetiamo sempre: ‘Ridonami, Signore, la gioia del perdono’. Proprio da qui comincia e ricomincia la speranza cristiana e umana: se Dio mi perdona, vuol dire che ce la posso fare a liberarmi per sempre dal male. Anche se gli uomini mi negassero il perdono, sono salvo!

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Decima Domenica fra l'anno

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 4 June 2016

verdeRagazzo, dico a te: Alzati!  Il morto si mise seduto e cominciò a parlare

Letture: I Re 17, 17-24; Galati 1, 11-19; Luca 7, 11-17.

1 – Un incidente irreparabile – La morte assume sempre questo connotato di fondo perché spezza comunque una vita, soprattutto quando questa si affaccia nel suo primo fiore, come nel caso del figlioletto della vedova di Sarepta o del giovane figlio della vedova di Naim. Viene spontaneo a tutti esclamare di fronte alla ineluttabilità della morte le stesse parole della vedova di Sarepta: ‘Che c’è fra te e me, o morte’? In effetti non ci può essere nulla in comune fra la vita e la morte: una è la negazione dell’altra. Quindi soltanto in una prospettiva cristiana di fede, assoluta e incrollabile nel valore indefettibile della vita umana nonché nella risurrezione finale del corpo e nella vita eterna in Dio, la morte può divenire accettabile e desiderabile. Perciò anche noi esclamiamo fin d’ora e ogni giorno con il profeta Elia: ‘Signore, mio Dio, la vita torni nel mio corpo’! Ma soprattutto: ‘Signore, mio Dio, la vita dell’anima non si perda mai più’!  

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Solennità del Corpus Domini

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 28 May 2016

gialloIo sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia di questo pane vivrà in eterno

Letture: Genesi 14,18‑20; Corinzi 11,23+26; Luca 9,11‑17.

1 - Il grande sacramento ‑ L'Eucarestia è il risultato grandioso dell'Amore infinito di Cristo per noi: sangue di misericordia, acqua di verità, pane di una presenza continua che ci alimenta e dà forza, invito ed impegno ad essere uniti nel suo amore: ‘Mistero di amore! Simbolo di unità! Vincolo di carità! Chi vuol vivere, ha dove vivere, ha di che vivere. S'avvicini, creda, entri a far parte del corpo e sarà vivificato. Sia bello, sia valido, sia sano, rimanga unito al corpo, viva di Dio per Iddio’ (Agostino, Com.Vg. Gv. 26, 13).

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Solennità della SS. Trinità

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 21 May 2016

gialloTutto quello che il Padre possiede è mio. Lo Spirito prenderà del mio e ve lo annunzierà

Letture: Proverbi 8,22‑31; Romani 5,1‑5; Giovanni 16,12‑15

1 - Un pregiudizio ‑ Molti pensano alla Trinità come a un dogma impenetrabile o, peggio, a un tabù, di cui è meglio non parlare. C'è e basta! Nulla di più assurdo. Che cosa c'è di più facile a comprendersi e di più bello di un Dio‑Famiglia? E’ chiaro che questo termine va applicato alla Trinità con tutte le doverose distinzioni, ma rendiamoci conto che siamo stati creati proprio a immagine e somiglianza di Dio. La Trinità è tutto questo: un Papà (il Padre), un Figlio (il Verbo), uno Sposo (lo Spirito Santo) che si vogliono bene con un unico, identico e perfettissimo amore. Sono dunque tre ad amarsi, ma con un solo amore!

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Solennità di Pentecoste

Posted by Padre Eugenio Cavallari on 14 May 2016

rossoTutti siamo battezzati in un solo Spirito per formare un corpo

Letture: Atti 2,1‑11; Corinzi 12...12‑13; Giovanni 20,19‑23

1 ‑ Il Dono e i doni ‑ La Chiesa oggi invoca così lo Spirito Santo: ‘Vieni, datore dei doni, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore’. Lo Spirito Santo è tutto l'Amore del Padre e del Figlio, che si donano reciprocamente uno all’altro facendo sbocciare lo Spirito Santo, e in Lui tutta la Trinità si dona a noi. In questo dono sono racchiusi, come in una fonte inesauribile, tutte le grazie, i carismi specifici, i ministeri, le attività e gli aiuti particolari che l'Amore di Dio effonde quotidianamente nello spirito dell’uomo e in tutta la realtà creata. Ma ci sono alcuni momenti ‘pentecostali’, in cui la sua effusione è stata e sarà straordinaria: a) fin dai primordi della creazione, lo Spirito Santo alitava sulle acque infondendo la vita; b) Maria ha concepito Gesù nel grembo per opera dello Spirito Santo; c) Gesù morendo in croce e risorgendo ha effuso lo Spirito Santo della redenzione e della risurrezione; d) nel giorno di Pentecoste è nata la Chiesa, la nuova umanità trasformata in famiglia di Dio; e) al termine della vita umana riceveremo l’ultima immensa effusione, che ci renderà degni della visione beatifica.

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