Trentunesima Domenica fra l'anno
Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto
Letture: Sapienza 11,23-12; 2 Tessalonicesi 1,11-2,2; Luca 19,1‑10.
1 ‑ Un inno di gloria ‑ Il libro della Sapienza introduce in modo dolcissimo il tema di Dio che crea e sostiene le sue creature perché è ‘amante della vita’. E l’uomo, non più che polvere sulla bilancia divina o stilla di rugiada nell’universo, è proprio il centro delle attenzioni e delle tenerezze divine, perché Dio ha compassione di tutti ed è pronto a perdonare sempre, affinché tutti rinneghino la malvagità e credano al suo amore. Si può veramente dire con S. Ireneo, Padre della Chiesa, che ‘la gloria dell'uomo è la bontà di Dio e la gloria di Dio è l'uomo vivente’.
2 ‑ La sorpresa ‑ Il viale di Gerico, in cui Gesù prima incontra Zaccheo e poi si autoinvita a casa sua, è simbolo evidente di un Dio che percorre le strade più impensate per raggiungere ogni uomo (anche su un albero), ed è anche simbolo di ogni uomo che cerca in tutti i modi di veder chiaro in se stesso e nella vita... E attende Dio! Dio allora rompe gli indugi: ‘Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua’. Oggi - devo: è un invito perentorio, che non ammette esitazioni o ritardi.
3 ‑ Noi siamo Zaccheo - Intanto anche noi siamo ‘piccoli di statura’: ci sentiamo impari di fronte alla realtà ; poi cerchiamo di vedere Gesù, ma non ci riesce spesso ‘a causa della folla’: il clamore delle opinioni più disparate e delle contestazioni, i condizionamenti delle mode e delle correnti di pensiero, le distrazioni, la routine, il quieto vivere... Ma anche noi vogliamo ‘correre avanti e salire in alto sul nostro albero’, cioè vogliamo renderci indipendenti da tutto ciò che è pedissequo e ci fa muovere dietro agli altri, con una grande voglia di anticipare i tempi, di prevedere il futuro, entrando una buona volta in se stessi per conoscere le intime ragioni che sono all'origine di ogni nostra azione...
4 ‑ Che cosa succede ‑ Zaccheo scende perché accoglie subito l'invito di Gesù: gli spalanca le porte di casa, ma perché prima gli ha aperto tutto il suo cuore. In altre parole: accoglie Gesù come suo Salvatore, gli chiede perdono e poi dà la metà dei suoi beni ai poveri; infine vuole restituire il quadruplo di ciò che ha rubato. Questa sì che è conversione totale e definitiva! Ascoltiamo un altro ‘Zaccheo’ della storia: ‘Discendi, se vuoi raggiungere Dio. Ascendi, ma raccogliendoti dentro il tuo cuore. E se vuoi trovare un luogo alto e santo, offriti a Dio come tempio nel tuo intimo’ (Agostino, Commento Vang. Giov. 15,25).
5 ‑ La situazione ‑ Molti vogliono salire sul proprio albero, ma solo per vedere dall’alto e da lontano come vanno le cose del mondo; ben pochi invitano il Signore e i fratelli a casa propria per condividere con loro i beni della vita. Ecco i giusti criteri per agire secondo il Vangelo: a) mettersi dove passa il Signore cercando di fare sempre la sua volontà , b) accoglierlo nella propria schietta coscienza, c) ‘se ho defraudato qualcuno, restituisco quattro volte tanto’.