Ventiquattresima Domenica fra l'anno
Non ti dico di perdonare fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette
Letture: Siracide 27,33‑28,9; Romani 14,7‑9; Matteo 18, 21-36.
1 - Il ‘come’- Sia il Vecchio che il Nuovo Testamento sono percorsi da un parallelo fra il comportamento di Dio e il comportamento dell'uomo: ‘Amatevi come io vi ho amati ‑ Perdona a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori’. Non c'è scampo a questo elementare criterio di giustizia fra Dio e noi: ciò che chiediamo a Lui, dobbiamo essere pronti a concederlo agli altri. L’amore esige sempre e in tutto reciprocità. In questa luce va interpretato anche il principio: ‘occhio per occhio e dente per dente'. Uno sguardo, una parola di perdono!
2 ‑ L’abominio ‑ Ecco la cosa più infamante per l'uomo e più ripugnante per Dio: ‘Il rancore e l'ira sono un abominio, il peccatore li possiede. Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati’ (Siracide). La ragione è elementare: ‘Egli non ha misericordia per l'uomo suo simile e osa pregare per i suoi peccati’ (ivi)? Il rancore facilmente si trasforma in ira e l'ira in odio, cosicché stravolge il nostro cuore fino a fargli desiderare di veder eliminato il fratello. Per questo l’ira viene assimilata all'omicidio nella Scrittura.
3 ‑ Quante volte? ‑ Pietro azzarda una domanda a Gesù per verificare se sia proprio indispensabile perdonare: ‘Signore, quante volte devo perdonare? Fino a sette volte’? La risposta è disarmante: ‘Fino a settanta volte sette’! Cioè: sempre. Che cosa sono infatti i nostri debiti, contratti con i fratelli, di fronte al debito, contratto con Dio? Qualche migliaio di lire rispetto a fior di milioni secondo la parabola evangelica. Se Dio perdona sempre e tutto, anche l’uomo deve perdonare sempre! Questa forza sovrumana è solo frutto della grazia della Croce.
4 - Come perdonare - Dio perdona l’uomo, ma esige alcune condizioni: a) il pentimento interiore per il male compiuto, b) il cambiamento definitivo della condotta, c) la riparazione adeguata del danno arrecato. Anche fra noi il perdono va dato a queste condizioni. Esso deve essere sempre uno strumento di redenzione sia per chi perdona sia per chi è perdonato. Comunque, se tutte le condizioni non si verificano subito, non rinunciamo al perdono, rimettendoci in tutto alla misericordia e giustizia del Signore.
5 ‑ Una considerazione - Nella vita non ci sono perfetti e santi da una parte, peccatori e dannati dall'altra. Se è vero che anche ‘il giusto pecca sette volte al giorno’, è facile capire come si debba ricorrere tante volte al perdono e alla comprensione reciproca per andare avanti, in pace e in armonia, nella famiglia, nell'ambiente di lavoro, nei gruppi, nella società civile, nella Chiesa. Se si tiene presente questo, ci sarà meno bisogno di perdono!