Ottava Domenica fra l'anno
Non potete servire Dio e il denaro ‑ Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia
Letture: Isaia 49, 14‑15; 1 Corinzi 4, 1‑5; Matteo 6, 24‑34.
1 ‑ La Madre ‑ Il profeta Isaia presenta la Provvidenza divina coÂme una madre che non abbandona un istante i suoi piccoli: ‘AnÂche se vi fosse una donna che si dimenticasse del proprio figlio, io invece non ti dimenticherò mai’. Gesù stesso ce lo assicura: ‘Il Padre vostro celeste sa che ne avete bisogno’. Abbiamo bisogno di Dio in ogni attimo della nostra vita! Questa fede esige però tre atteggiamenti da parte nostra: a) chiedere sempre l'aiuto di Dio con fervida preghiera; b) fare tutto ciò che possiamo per procurarci il necessario; c) aiutaÂre sempre chi ha bisogno.
2 ‑ La precedenza – Ma ci sono cose più importanti del cibo, del vestito, del denaro. Quindi: ‘Cercate prima il regno di Dio e la sua giustiÂzia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta’. E' l'eÂterno dilemma per l’uomo saggio: dare la precedenza ai valori dello spirito o alle cose materiali? Altri invece (forse la maggioranza degli uomini) vorrebbero conciliare ambedue le cose mettendole sullo stesso piano. Ora, non è possibile capovolgere i valori, trasformando ciò che è semplicemente un mezzo per realizzare la vita, facendolo diventare il fine ultimo della vita. S. Agostino ha trattato a fondo questo problema e introduce una saggia distinzione fra le due categorie dei mezzi e dei fini: ‘Cerchiamo di usare (le creature) in ragione della necessità , godiamo (di Dio) in riferimento alla felicità ultima. Sèrviti degli esseri utili, evita quelli dannosi, lascia da parte quelli inutili (Genesi contro i manichei 1,16,26).
3 ‑ La risposta – ‘Non potete servire Dio e il denaro’. Ecco i due estremi inconciliabili. Questo principio comporta alcuni criteri di valore in ordine gerarchico: a) dare alle cose materiali il loro giusto ruolo di mezzo, non di fine, b) eliminare i bisogni artificiali, il comfort eccessivo, il consumismo, lo spreco; c) vivere una vita più ricca e utile dal punÂto di vista spirituale e culturale. Sono ancora troppi coloro che per il denaro si prostituiscono, si vendono e si svendono sacrificando la coscienza, la salute, la dignità , la famiglia, il lavoro... Altri, ben pochi, accettano anche di essere emarginati, pur di non prostituirsi o scendere a compromessi disonorevoli. Altri infine sono disposti a rinunziare a tutto, pur di scegliere l’unico Bene necessario. Dio e il denaro non possono assolutamente convivere. E neppure la coscienza dell’uomo può ammettere contraddizioni!
4 ‑ Dio e l'uomo ‑ Credere nella Provvidenza equivale in fondo a sentirci semplici ‘amministratori’, non proprietari della vita. In effetti Dio ci ha affidato solo in gestione tutti i beni della creazione e della redenzione: ‘Fratelli, ognuno ci consideri come miniÂstri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio’. Certo, amministriamo i misteri più alti, addirittura Dio e l’anima immortale! Allora gestiamo correttamente il nostro spirito, il nostro corpo, i fatti della vita, i rapporti con gli altri, decidendo per il tempo e per l'eternità . Dio stesso si affida a noi con la sua Parola, il suo Corpo e tutti i suoi doni.
5 - Il domani – ‘Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua peÂna’. Stiamo vivendo momenti assai difficili, in cui le preoccupazioni e il senso della precarietà sul presente e l’avvenire si avvertono molto. Tutti insomma ci chiediamo: che cosa succederà , che cosa sarà di noi? Il domani è di Dio e noi siamo nelle sue mani. Quindi non preoccupiamoci, ma prendiamocela a cuore per migliorare la qualità della vita nostra e altrui. Anche le valanghe...aprono nuovi sentieri di salvezza!