Quarta Domenica fra l'anno
Dio ha scelto ciò che nel mondo è nulla per ridurre a nulla Âle cose che sono: nessuno si vanti davanti a Dio
Letture: Sofonia 2, 3; 3,12‑13;  1 Corinzi 1, 26‑31;  Matteo 5, 1‑12.
Il Discorso della montagna rivela all'uomo la vera essenza della felicità . Le beatitudini sono otto punti, ma talmente colleÂgati da compenetrarsi a vicenda in modo inscindibile.
1 - ‘Beati i poveri in spirito’ ‑ L'umiltà li mette in condizione di essere salvati; l'obbedienÂza li rende servi del Signore la fiducia li mette in braccio a Dio. I poveri di Dio si considerano bisognosi di tutto davanti a Dio e agli uomini; non si inorgoÂgliscono per il bene compiuto, non si deprimono per i propri limiti o errori; ‘vendono tutto’ per conquistare Dio ed essere eÂternamente con Lui.
2 - ‘Beati gli afflitti: saranno consolati’ ‑ Non si tratta solo degli afflitti per le sventure della vita, ma di coloro che si affliggono perché sono ancora mancanti di Dio, sono pellegriÂni della speranza, soffrono per il tanto male che c'è ancora nel mondo. La loro sofferenza è già una grande consolazione.
3 ‑ ‘Beati i miti: erediteranno la terra’ ‑ I miti sanno dominare se stessi, sono equilibrati, trattano gli altri con rispetto e dolcezza. Gli umili conquistano il cuore di Dio, i miti conÂquistano il cuore degli uomini. La mitezza è tipica dell’intelligenza di fronte alla verità , l’umiltà è tipica della volontà di fronte all’amore.
 4 ‑ ‘Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia: saranno saÂziati’ ‑ Essi desiderano con tutte le forze la perfezione in sé e negli altri. Sono uomini di grande tensione ideale, moraÂle e operativa. Non sono per la mediocrità o il qualunquismo. La loro fame e sete è già sazietà e profonda gratificazione perché è ansia di infinito.
5 ‑ ‘Beati i misericordiosi: troveranno misericordia’ ‑ Essi hanno un cuore per tutte le miserie spirituali e materiali dell'uomo; sanno soffrire con chi soffre e gioire con chi gioisce. ComÂprendono, scusano, incoraggiano, aiutano tutti. Perciò anche gli alÂtri con uguale misericordia li corrisponderanno.
6 ‑ ‘Beati i puri di cuore: vedranno Dio’ ‑ In essi è assente ogni forma di malizia, di attaccamento disordinato alle creature, di interesse personale. La loro coscienza è profondamente onesta. Sono puliti dentro e fuori, anima e corpo. In essi può veramente abitare Dio. La purezza è la divina trasparenza nell’uomo.
7 ‑ ‘Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio’ ‑ Essi si comportano in modo tale da favorire o ristabilire l'ordinata concordia in se stessi e negli altri. Gli uomini tribuÂteranno loro una particolare stima: quella di figli di Dio, che godono l’uno nell’altro di Dio, condiviso insieme a tutti.
8 - ‘Beati i perseguitati per causa della giustizia: di essi è il Regno dei cieli’ - Essi sono disposti a rischiare, a pagare di persona per la causa della giustizia: non vengono mai a compromessi con la propria coscienza. Nonostante le perseÂcuzioni, la privazione di ogni libertà o della vita, sanno che non perdono e non perderanno mai il bene per cui lottano. AnÂche per costoro il Regno dei cieli è già nel loro cuore su questa terra.
°° Conclusione ‑ a) La strada della vera felicità è diametralmente opposta a quella che suggerisce il mondo; b) La ricompensa nei cieli è anche profonda beatitudine sulla terra.