Questa rubrica raccoglie alcune riflessioni sulla Parola di Dio festiva, preparate comunitariamente ogni settimana. Il sussidio vuole rispondere a una duplice esigenza, avvertita ormai da tutti: a) giungere all'ascolto della Parola di Dio della messa festiva avendola già meditata in modo serio e approfondito; b) adeguare sempre meglio l'omelia o la catechesi alla sensibilità e alle situazioni concrete dei fedeli. Il cammino compiuto da ormai quarant’anni ha dimostrato che tale metodo anche se non è l'unico o l'ottimo migliora la qualità e i contenuti dell'omelia. Così esso diventa un prezioso servizio che i laici offrono al sacerdote e il sacerdote offre alla comunità dei fedeli. Dopo questa esperienza in gruppo, si è sentita l'esigenza di offrire anche una "traccia" scritta perché la riflessione continui durante la settimana in famiglia. Ora il testo è disponibile attraverso internet: il nuovo ‘caminetto’, ove la famiglia può riunirsi attorno al fuoco dello Spirito Santo. Accogliamo l’invito della Chiesa preparando un cuore ben disposto all'ascolto vivo e vissuto della Parola di Dio.
Dodicesima Domenica fra l'anno
Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà
Letture: Zaccaria 12, 10-11; Galati 3, 26-29; Luca 9, 18-24.
1 - Che cos'è la vita? - Il tema di fondo del Vangelo, la ‘buona novella’, è la definizione della vita umana. Cristo rivela a noi la vera natura della vita e perché Dio ce l'ha data. Egli propone con un paradosso efficacissimo il vero e nuovo modo di concepire la vita, e ce ne offre un esempio inarrivabile con la sua vita. Accogliere questo ‘principio’ significa accogliere anche le scelte radicali che Egli propone all'uomo se vuole salvarsi.
Undicesima Domenica fra l'anno
Le sono perdonati i suoi peccati perché ha molto amato
Letture: Samuele 12, 7‑10.13; Galati 2, 16.19‑21; Luca 7, 36‑50.
1 - Un Dio che perdona ‑ Proviamo ad immaginare un mondo in cui l'uomo non avesse assolutamente la possibilità di essere perdonato né da Dio né dagli altri: sarebbe la disperazione... Ecco perché Il Salmo responsoriale canta la beatitudine dell'uomo che ha la possibilità di essere sempre perdonato da Dio: ‘Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia, mi circondi di canti di liberazione. Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia’! D’altra parte, se non ci fosse il perdono, non servirebbe a nulla parlare di peccato; perciò: "Ridonami, Signore, la gioia del perdono". Da qui comincia la speranza cristiana e umana: se Dio mi perdona, vuol dire che ce la posso fare a liberarmi per sempre dal male.
Decima Domenica fra l'anno
Ragazzo, dico a te: Alzati! Il morto si mise seduto e incominciò a parlare
Letture:I Re 17, 17-24; Galati 1, 11-19; Luca 7, 11-17.
1 – Un incidente irreparabile – La morte assume sempre questo connotato di fondo perché spezza comunque una vita, soprattutto quando questa si affaccia nel suo primo fiore, come nel caso del figlioletto della vedova di Sarepta o del giovane figlio della vedova di Naim. Viene spontaneo a tutti esclamare di fronte alla ineluttabilità della morte le stesse parole della vedova di Sarepta: ‘Che c’è fra te e me, o morte’? In effetti non ci può essere nulla in comune fra la vita e la morte: una è la negazione dell’altra. Quindi soltanto in una prospettiva cristiana di fede assoluta e incrollabile nel valore indefettibile della vita umana, nella risurrezione finale del corpo e nella vita eterna in Dio, la morte può divenire accettabile e desiderabile. Perciò anche noi esclamiamo fin d’ora e ogni giorno con il profeta Elia: ‘Signore, mio Dio, la vita torni nel mio corpo’!
Solennità del Corpus Domini
Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia di questo pane, vivrà in eterno
Letture: Genesi 14,18-20; Corinzi 11,23-26; Luca 9,11-17.
1 - Il grande sacramento - L'Eucarestia è il risultato grandioso dell'Amore infinito di Cristo per noi: sangue di misericordia, acqua di verità, pane di una presenza continua che ci alimenta e dà forza, invito ed impegno ad essere uniti nel suo amore: ‘Mistero di amore! Simbolo di unità! Vincolo di carità! Chi vuol vivere, ha dove vivere, ha di che vivere. S'avvicini, creda, entri a far parte del corpo e sarà vivificato. Sia bello, sia valido, sia sano, rimanga unito al corpo, viva di Dio per Iddio’ (S. Agostino, Commento Vangelo Giovanni 26, 13).
Solennità della SS. Trinità
Tutto quello che il Padre possiede è mio. Lo Spirito prenderà del mio e ve lo annunzierà
Letture: Proverbi 8,22 31; Romani 5,1 5; Giovanni 16,12 15.
1 - Un pregiudizio Molti pensano alla Trinità come a un dogma impenetrabile o, peggio, a un tabù, di cui è meglio non parlare. C'è e basta! Nulla di più assurdo. Che cosa c'è di più facile a comprendersi e di più bello di un DIO FAMIGLIA? E’ chiaro che questo termine va applicato alla Trinità con tutte le doverose distinzioni, ma rendiamoci conto che siamo stati creati proprio a immagine e somiglianza di Dio. La Trinità è proprio questo: un PAPA' (il Padre), un FIGLIO (il Verbo), uno SPOSO (lo Spirito Santo) che si vogliono bene con un unico, identico e perfettissimo amore. Sono dunque tre ad amarsi, ma con un solo amore!
Solennità di Pentecoste
Tutti siamo battezzati in un solo spirito per formare un corpo
Letture: Atti 2,1‑11; Corinzi 12...12‑13; Giovanni 20,19‑23.
1 ‑ Il Dono e i doni ‑ La Chiesa oggi invoca così lo Spirito Santo: ‘Vieni, datore dei doni, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore’. Lo Spirito Santo è tutto l'Amore del Padre e del Figlio, che si donano reciprocamente, ed è donato a noi. In questo dono sono racchiusi, come in una fonte inesauribile, tutte le grazie, i carismi specifici, gli aiuti particolari che l'Amore di Dio effonde quotidianamente nello spirito dell’uomo e in tutta la realtà creata. Ma ci sono alcuni momenti ‘pentecostali’, in cui la sua effusione è stata e sarà straordinaria: a. fin dai primordi della creazione, lo Spirito Santo alitava sulle acque infondendo la vita; b. Maria ha concepito Gesù nel grembo per opera dello Spirito Santo; c. Gesù morendo in croce e risorgendo ha effuso lo Spirito Santo della redenzione e della resurrezione; d. nel giorno di Pentecoste è nata la Chiesa, la nuova umanità trasformata in famiglia di Dio; e. al termine della vita umana riceveremo l’ultima immensa effusione, che ci renderà degni della visione beatifica.
Ascensione del Signore
Nel nome di Cristo saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono. Di questo voi siete tesimoni
Letture: Atti 1, 1‑11; Efesini 1,17‑23; Luca 24,46‑53.
1 ‑ Non è un commiato ‑ L'Ascensione non significa affatto la fine della missione e della presenza di Gesù fra gli uomini, ma l'inizio di una nuova fase della salvezza operata da Cristo insieme a noi per mezzo dello Spirito Santo. Questo è il senso delle ultima parole di Gesù, prima di salire al cielo: ‘Io sono con voi sino alla fine del mondo’. La Chiesa è la prova evidente di questa indefettibile sua presenza. Di fatto, Gesù rimane con noi in diversi modi attraverso il ministero apostolico (papa, vescovi, sacerdoti), i sacramenti (battesimo, eucarestia, matrimonio, ecc.), il libro della Parola, la comunità umana.
Sesta Domenica di Pasqua
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non sia turbato il vostro cuore. Vado e tornerò a voi
Letture: Atti 15, 22‑29; Apocalisse 21, 22‑23; Giovanni 14, 23‑29.
1 ‑ Le vicende di Dio ‑ Queste parole di Gesù, pronunziate nell'ultima cena, si possono riferire sia alla sua morte imminente e alla risurrezione, sia all'ascensione che culmina nella pentecoste, sia alla nostra vita che è una lunga attesa del ritorno di Gesù, sia all'epoca storica che stiamo attraversando, così gravida di segni premonitori, nella quale sembra imminente un arrivo straordinario del Signore. La pace è la somma di tutti i beni fondamentali della vita: umiltà, verità, amore, unità; essa li include, li custodisce e li rende operanti.
Quinta Domenica di Pasqua
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri
Letture: Atti 14,20-26; Apocalisse 21,1-5; Giovanni 13,31-33.34-35.
1 - Nuovo cielo e nuova terra - La Risurrezione è dunque l'inizio di una nuova vita sulla terra, radicalmente diversa dal modello pagano, in cui l’uomo praticamente elimina Dio e ne prende il posto, ma poi adora le creature piuttosto che il Creatore. In tal modo l'uomo è ricondotto alle sue vere origini e alla fonte piena della vita umana, in comunione totale di amore con Dio e l'umanità. L’apostolo Giovanni esprime questa realtà con la visione della sposa adorna per il suo sposo: ‘Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo,ed egli sarà il Dio-con-loro’.
Quarta Domenica di Pasqua
Le mie pecore ascoltano la mia voce, io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna
Letture: Atti 13,14.43-52; Apocalisse 7,9.14-17; Giovanni 10,27-30.
1 - Il buon Pastore - Gesù è colui che ha la missione di‘pascere’ tutti gli uomini, cioè di salvarli dal male: li nutre a forza di verità e di amore, li raduna in una sola famiglia e li guida alla vita eterna. Chi sono le pecore di Gesù? Dice Agostino: ‘Le sue pecore sono quelli che credono, che seguono il loro pastore, che non disprezzano il loro redentore, che entrano per la porta e ne escono trovando il pascolo della verità e partecipano alla vita eterna’. In questo assomigliano già a Lui, l’agnello immolato per salvare il mondo: ‘Ecco l’Agnello di Dio, che toglie portando su di sé il peccato del mondo’ (S. Giovanni Battista).